Gianpiero Menniti, con un punteggio di 92 su 100, si è diplomato alla 54^ edizione del “Corso Superiore di Cucina Italiana” organizzato dalla Scuola Internazionale Di Cucina Italiana ALMA di Parma.
“Chi si ferma è perduto” recita il vecchio adagio, e lo sa benissimo il giovane cuoco diciannovenne Gianpiero Menniti, che dopo aver conseguito il diploma all’Istituto Alberghiero di Soverato ha aggiunto un altro prestigioso riconoscimento professionale, il diploma di “Cuoco professionista di cucina italiana”. Un master che si svolge periodicamente presso la celebre Alma – Scuola Internazionale Di Cucina Italiana, sita a Colorno in provincia di Parma, considerata “l’Università dei Gastronomi”, con sede nel meraviglioso edificio settecentesco del Palazzo Ducale di Colorno.
La scuola è stata diretta per quindici anni, fino a poco prima della sua scomparsa, dal celebre maestro e chef stellato Gualtiero Marchesi.
L’ALMA, definita il “tempio della cucina italiana”, forma cuochi, pasticcieri, sommelier, panificatori, professionisti di sala, artigiani del gelato e della pizza, nonché manager della ristorazione; accoglie allievi provenienti da tutto il mondo con l’obiettivo di farne dei veri professionisti del settore sia in Italia sia all’estero, allo scopo di mantenere viva la tradizione della gastronomia italiana.
Il corso, iniziato nella prima metà di settembre, si è concluso a metà marzo. Dopo alcuni giorni, Gianpiero si è trasferito a Treviso per svolgere il tirocinio curriculare presso il ristorante Gellius di Oderzo, sotto la stretta supervisione dello stellato Alessandro Breda. Questa tappa gli ha permesso di perfezionare numerose tecniche di preparazione e di conoscere da vicino i tanti prodotti enogastronomici della cucina regionale veneta.
Per l’esame di fine corso, sotto gli occhi dell’attenta e prestigiosa commissione d’esami, ha discusso la tesi: “Gioiosa et Amorosa”, un chiaro omaggio al territorio che ha ospitato lo stage.
“È un’antica e appropriata definizione della provincia di Treviso che risale al Duecento, nata in un periodo particolarmente fiorente dal punto di vista politico ed economico”.
Dopo la discussione della tesi si è messo davanti ai fornelli e ha presentato il suo menù a una giuria composta principalmente da chef stellati di tutta Italia. L’antipasto del menù scelto ha rappresentato un chiaro riconoscimento sia alla cucina veneta che a quella di provenienza, un piatto a base di baccalà dal nome “Questa volta baccalà”. Il giudizio finale gli è valso il punteggio di 92 su 100 portandolo al quarto posto su sessantacinque partecipanti.
Gianpiero ha cosi motivato la scelta dei piatti: “Con questo menù ho voluto omaggiare sia la cucina del territorio che mi ha ospitato per sei mesi, il Veneto, sia la cucina calabrese, che porto sempre nel cuore”. Il trait d’union è stato proprio il baccalà, ingrediente che è molto importante nelle due cucine, e in particolare in quella calabrese, in cui rappresenta l’ingrediente principe del menù di Natale, “una festa che mi sta molto a cuore”. Dopo la prova ha ringraziato per il sostegno ricevuto la mamma Rosaria Tedesco e il fratello Gianluca.
Vista la forte ambizione, il giovane Gianpiero sicuramente non si fermerà qui, gli auguriamo un futuro radioso e sicuramente sentiremo parlare di lui.
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Gianpiero Menniti classe 2002 Consegue il diploma presso l’Istituto Alberghiero di Soverato nell’anno accademico 2020/21. Durante la frequenza della scuola alberghiera aderisce all’Associazione Provinciale Cuochi Catanzaresi e alla FIC (Federazione Italiana Cuochi). Associazioni che gli permettono di partecipare a varie manifestazioni, corsi e campionati, dove vince medaglie e vari riconoscimenti.
A settembre 2021 si iscrive al corso di specializzazione dell’ Alma – Scuola Internazionale Di Cucina Italiana. A marzo svolge lo stage curriculare presso il ristorante Gellius di Oderzo di Treviso diretto dallo stellato Alessandro Breda. Agosto 2022 conclude il periodo formativo presso Alma – Scuola Internazionale Di Cucina Italiana e ottiene il riconoscimento di “Cuoco professionista di cucina italiana” discutendo una tesi su: “Gioiosa et Amorosa”.