A seguito del dibattito sorto in Consiglio Regionale lo scorso lunedì 4 luglio, ieri mi sono recato presso il Dipartimento della Protezione Civile per approfondire il tema relativo ai fondi destinati allo stato di emergenza della Provincia di Vibo Valentia, in relazione all’alluvione del 3 luglio 2006. Quelli che erano i miei timori, scaturiti da una serie di incontri precedenti sul territorio vibonese, hanno trovato purtroppo conferma. Ad oggi sono ancora circa 20 gli imprenditori in attesa di ricevere i fondi a loro destinati a distanza ormai di 16 anni da quel drammatico evento. Non è accettabile che chi ha visto la propria attività danneggiata, ed in alcuni casi distrutta, dalla violenza dell’acqua e del fango, nonostante i notevoli fondi stanziati dal Governo nazionale (con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3531 del 7/07/2006), ancora non sia stato risarcito.
Devo, d’altro canto, evidenziare che proprio in questi ultimi 2/3 mesi gli uffici della Protezione Civile hanno avviato e concluso la ricognizione dello stato di fatto sulle pratiche inevase e verificato le economie di cui all’Ordinanza n. 3531 (circa 4 milioni di euro) sufficienti per far fronte a tutte le richieste in attesa di indennizzo. Gli imprenditori, una volta verificata la corretta documentazione da parte della Camera di Commercio di Vibo Valentia, indicata all’epoca dei fatti tra i soggetti attuatori, vedranno liquidate le somme per i danni subiti. Ho trasmesso ai funzionari della Protezione Civile le preoccupazioni di questi imprenditori ormai stanchi di aspettare e quasi rassegnati, sono stato rassicurato sul fatto che l’iter sarà concluso entro quest’anno per tutti, verosimilmente nelle prossime settimane.
Per quanto riguarda i 7 milioni di euro del PSC destinati agli eventi alluvionali della Provincia di Vibo e che la Giunta Regionale ha deciso di disinvestire spostandoli su altre attività, anch’essi oggetto di dibattito in seno an Consiglio regionale, ci sono due considerazioni da fare. La prima è che se non fossero stati riprogrammati questi fondi si sarebbero persi e sarebbe stata l’ennesima beffa di una Regione che storicamente rimanda indietro e non utilizza gran parte dei fondi che le vengono destinati. La seconda, ancora più grave, è che ancora una volta la nostra regione ha evidenziato l’incapacità di programmare e spendere risorse vitali per la sicurezza del territorio: quei 7 milioni di euro potevano e dovevano essere utilizzati per affrontare il tema del dissesto idrogeologico della provincia di Vibo che a distanza di 16 anni presenta ancora enormi fragilità per il quale necessitano importanti interventi di messa in sicurezza, così come evidenziato dal “Piano direttorio per il completamento di interventi necessari al superamento delle criticità che hanno determinato lo stato di emergenza nel territorio di Vibo Valentia del luglio 2006” redatto nel 2017.
Continuerò a seguire personalmente sia la parte relativa ai risarcimenti che le attività che l’attuale Governo Regionale metterà in campo per la messa in sicurezza del territorio vibonese, e calabrese in generale, affinché in Calabria si possa un giorno non dover tremare guardando le nuvole in cielo nel terrore che le piogge possano ancora una volta creare vittime e danni.