L’Assessore Albanese plaude i volontari della Comunità della Chiesa Ortodossa e i tanti reggini che hanno contribuito: “Stop alla raccolta degli indumenti, ora servono farmaci e alimentari a lunga conservazione”.
Una vera e propria gara di solidarietà per la popolazione ucraina colpita dal conflitto. In pochi giorni sono tantissimi i beni di prima necessità pervenuti al centro di raccolta gestito dalla comunità della Chiesa Ortodossa di Reggio Calabria ed allestito presso la Sala Versace del Cedir messa a disposizione dal Comune di Reggio Calabria. L’Assessore con delega alla Protezione Civile Rocco Albanese ha incontrato i volontari che si stanno prodigando da giorni per la raccolta e la spedizione dei beni.
“Un plauso a queste persone – ha dichiarato Albanese – e ai tantissimi reggini che in questi giorni hanno letteralmente preso d’assalto il centro di raccolta allestito al Cedir. Ci tenevo ad incontrare i volontari personalmente per ringraziarli per quanto hanno fatto in questi giorni. Mi hanno spiegato l’esigenza di stoppare, almeno per il momento, la consegna di indumenti e calzature, più complicati da trasportare, così come le merci deperibili. Quello che serve di più oggi sono i farmaci ed i prodotti medicali, in particolare gli antiemorragici, i prodotti alimentari a lunga conservazione come latte, riso, pasta e scatolame con lunga scadenza, o prodotti di per l’igiene sia per adulti che per bambini. I volontari raccomandano di non inviare indumenti di alcun genere perché comportano problemi logistici nella spedizione”.
“E proprio al riguardo sarebbe necessario adesso individuare dei volontari che si facciano carico personalmente, o anche attraverso una raccolta di fondi, di contribuire al trasporto dei prodotti. Ad oggi – spiega Albanese – sono già partiti un tir più otto pullmini carichi di beni di prima necessità, ma le donazioni si sono moltiplicate negli ultimi giorni e serve organizzare un nuovo carico verso il centro di smistamento nazionale, a Bologna, dal quale stanno partendo le spedizioni organizzate per l’Ucraina. Chiunque potesse farsi carico del trasporto sarebbe il benvenuto”.