Il Sindaco Cateno De Luca puntuale stamani, alle ore 10, si è recato alla Rada San Francesco per l’occupazione permanente dello Stretto di Messina. Alla protesta del Sindaco, si sono uniti l’Assessore all’Emergenza Covid Dafne Musolino; il deputato regionale on. Danilo Lo Giudice; i Consiglieri comunali Serena Giannetto, Francesco Cipolla e Alessandro De Leo; e il Vicecomandante vicario Giovanni Giardina. “Se questa è la risposta dello Stato: costringere il Sindaco della 13esima città d’Italia in questa condizione, sono pronto a rimanere qui sino a quando il Governo non introduce una norma transitoria perché è inaccettabile questa situazione. Abbiamo superato ogni limite, e per effetto della normativa in atto, in questo momento i siciliani sono sotto sequestro”, così si è espresso il Sindaco De Luca al suo arrivo agli imbarcaderi della Città, aprendo di fatto la sua protesta.
In merito al blocco dello Stretto il Sindaco ha tenuto a precisare che sarà pacifica. “Non blocco nessun traghetto. La mia occupazione è permanente. Mi metterò in un angolo, chiederò un sacco a pelo e non andrò via in attesa dei rappresentanti dello Stato. Aspetto che venga il Prefetto di Messina a dirmi che domani sarà tutto risolto”. “Doveva essere il Presidente della Regione Nello Musumeci ad occuparsi di questa delicata vicenda, che costringe ancora una volta i siciliani ad essere relegati allo status di isolati dal mondo”, riferendosi De Luca soprattutto ai “viaggi della speranza” che tanti siciliani sono costretti ad affrontare, ma “attualmente il governatore è impegnato ad affrontare la difesa del diritto di lesa maestà per le votazioni. Personalmente – ha proseguito De Luca – al posto di Musumeci avrei proposto di non eleggere i nostri parlamentari per le elezioni al Quirinale. Che Repubblica delle banane è questa? A cosa serve un Presidente della Regione se lo stesso non utilizza il suo ruolo in un momento così delicato?”.
Relativamente al vaccino il Sindaco De Luca pur ribadendo di non essere contro il vaccino ha detto “sono per la vaccinazione ma non secondo queste strategie subdole. Perché nel momento in cui è stato messo in circolazione il vaccino lo Stato non ha rassicurato i cittadini. Il ragionamento è semplice, se il vaccino è sicuro perché non stabilire l’obbligatorietà? Perché non è stata fatta una legge? In una vera democrazia non si agisce così, per cui queste sono le conseguenze che stiamo vivendo oggi. E sulla nostra condizione di isolani – sottolineo ancora una volta – la necessità che il Governo adotti una misura transitoria per non precluderci il diritto alla libera circolazione, concedendo a chi non è vaccinato il tempo necessario, una moratoria di 30 o 40 giorni, per ottenere la certificazione da vaccinazione completa (prima e seconda dose) o che, nel caso in cui non intenda vaccinarsi, consenta comunque di non dovere sacrificare i diritti primari dell’abitazione e della tutela della libertà delle cure mediche. Ecco perché la legge va rivisitata, ha concluso De Luca. A sostenere il Sindaco De Luca nel piazzale della Rada San Francesco, pendolari che quotidianamente si spostano attraverso le due sponde messinese e calabra per ragioni di lavoro e di studio, e cittadini che hanno riportato la loro testimonianza di essere bloccati a Messina da giorni: “Mi sono vaccinato ieri – ha detto l’avvocato Pietro Ruggeri – ho fatto la prima dose perché dovevo prendere il traghetto per andare in studio a Milano e svolgere la mia attività. Ho udienza il 20 gennaio e la mia assenza non sarà giustificata perché non ho il green pass. Io il vaccino l’ho fatto, aspetto il green pass però questo arriverà tra 15 giorni, quindi nel frattempo sono bloccato qui.
Non potrò recarmi a lavoro. Per me sarà un grosso problema”. “Io sono fermo qui da dieci giorni, abito a Reggio Calabria. Ho fatto la prima dose, il mio super green pass dovrebbe arrivare tra quindici giorni. Intanto però, sono bloccato qui e non posso tornare a casa”, spiega un altro lavoratore che si è unito alla protesta. E tanti altri cittadini ancora, che stanno vivendo una situazione di disagio costretti a chiedere ospitalità in città a parenti e amici. Sulla vicenda è intervenuto anche l’onorevole Lo Giudice “Vige una disparità di trattamento rispetto al resto d’Italia. Qui non si consente ai cittadini di poter circolare liberamente su tutto il territorio nazionale, per come avviene in altre regioni. Sono qui per chiedere, insieme al Sindaco De Luca, una interlocuzione istituzionale. Se si passa a forme di proteste è perché qualcuno è sordo rispetto alle esigenze della gente. Hanno fatto un provvedimento correttivo per le isole minori ed è assurdo che non sia stato fatto lo stesso anche per la Sicilia”. Speriamo che un faro acceso possa consentire a qualcuno di fare una sana riflessione ci preoccupa l’assenza del Presidente della Regione perché è un tema che riguarda non solo Messina ma anche tutta la Sicilia”, ha concluso il deputato del Gruppo misto all’Ars Lo Giudice. Intanto il Sindaco come annunciato, continua pacificamente a sostare alla Rada San Francesco in attesa di risposte concrete.