Stamani, nel Salone delle Bandiere a Palazzo Zanca, alla presenza del Sindaco Cateno De Luca sono stati avviati i lavori del progetto promosso da ANCI e IFEL, Fondazione dell’ANCI per la Finanza Locale, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, sul tema “Interventi di supporto e prevenzione delle crisi finanziarie nei comuni”. Al seminario hanno preso parte il Direttore Generale del Comune di Messina Federico Basile, e rappresentanti istituzionali dei Comuni della Città Metropolitana.

In apertura dei lavori il Sindaco Cateno De Luca nel porgere i saluti istituzionali ha toccato i punti salienti del piano di riequilibrio a far data dal suo insediamento, giugno 2018, ad oggi. Ricordando, ai rappresentanti dell’Ateneo veneziano il caso Messina preso in negativo, quando lo strumento finanziario galleggiava da 5 anni tra Messina e Roma.

“Impensabile – ha detto il Sindaco – che un piano di salvataggio di un ente rimanga fermo per il solito ‘combinato dell’articolo del combinato disposto vattelo a pesca’. Fatta questa premessa, “mi sono trovato ad amministrare una città che sotto il profilo economico-finanziario aveva appena circa 17mila sentenze esecutive, ferme da decenni che, con la scusante del piano di riequilibrio non ancora approvato, chi mi ha preceduto ha pensato bene di non portarne neanche una in Consiglio Comunale per i dovuti riconoscimenti.

Quindi 5 anni fermi hanno significato ammazzare la città. Non può essere consentito, nelle more dell’approvazione di un piano di riequilibrio, che una Amministrazione rimanga ferma. Ritengo che un buon amministratore per governare deve ‘sporcarsi le mani’ ovvero attivare tutte quelle procedure atte a razionalizzare la macchina amministrativa, convocare i creditori, riduzione dei costi correnti, e revisione del sistema delle Partecipate. Sono stati quelli iniziali – ha proseguito De Luca – quattro mesi di incessante lavoro h24, in cui bisognava decidere se di chiare il dissesto o andare avanti cercando di trovare le soluzioni più idonee per amministrare. Richiamando il principio basilare ‘tanti bottoni tante asole’, su cui deve basarsi un bilancio, nel momento in cui ho individuato che il problema di questo Palazzo non erano soltanto i debiti accumulati, ma anche l’avanzo di amministrazione accumulato e in parte nascosto, spulciando gli oltre settemila capitoli di bilancio ho individuato dove si poteva attingere ed attraverso la strategia “Salva Messina” abbiamo da una parte tagliato i costi gestionali e dall’altro abbiamo rilanciato. Tutto ciò è stato realizzato perchè abbiamo avuto la visione strategica di partire dalle debolezze, piuttosto che scappare. Questo è stato il nostro punto di forza: ridefinire il piano di riequilibrio.

Inoltre tengo a precisare a voi illustri ospiti, che pur essendo un cavaliere solitario errante in Consiglio comunale, siamo riusciti a rivisitare in particolare l’intero sistema delle Partecipate. È ovvio che era palese una carenza dal punto di vista politico ma anche il settore amministrativo è stato oggetto della nostra strategia che ha condotto ad un taglio dei Dirigenti attraverso una operazione di repulisti, ottenendo piuttosto che la morte dell’Ente, come molti pensavano, una soluzione ottimale dal punto di vista della performace. Al momento siamo in una soluzione ottimale con i bilanci, in quanto la regola fondamentale è quella di avere i documenti finanziari approvati non in tempo, ma addirittura in anticipo al fine di gestire al meglio le risorse. Ritengo che chi persegue l’obiettivo avanzo di una amministrazione zero è una follia, in quanto l’obiettivo fondamentale per un ente è la capacità di spendere altrimenti è la stagnazione.

Il sistema per come è strutturato non è il massimo, perchè non può essere consentito ad un amministratore di pagare 600 mila euro l’anno di interessi passivi, con questa Amministrazione abbiamo pagato complessivamente 1.800,00 euro di interessi passivi, quindi abbiamo una capacità di cassa fortissima 70milioni di euro pronti da utilizzare, ed ecco perchè siamo più pronti della regione siciliana alla sfida del Pnnr, un esempio è la nostra partecipazione al bando 170milioni di euro di finanziamento, primi in Italia con il progetto ‘Qualità dell’Abitare’. Il Sindaco, rivolgendosi poi ai rappresentanti dei comuni metropolitani presenti, ha ricordato l’importanza della creazione di un fondo comunale perchè le risorse si attraggono se si predispongono progetti.

A tal fine ha ricordato i 70 accordi di programma con i comuni della Città metropolitana per la realizzazione delle strade intercomunali con un progetto pronto per essere finanziato. Si tratta di esempi rivolgendosi ai relatori, “per i quali mi auguro che che da parte vostra ci sia la possibilità di apportare modifiche nel sistema di supporto e prevenzione delle crisi finanziarie dei comuni e che ognuno di noi si assuma le proprie responsabilità senza mai sfuggire”.

A seguire, i ringraziamenti del Direttore Generale Basile ai rappresentanti IFEL per la loro presenza quale segno tangibile del loro supporto offerto ai Comuni per superare le criticità finanziarie. Il programma dei lavori è proseguito con l’intervento di Stefano Campostrini, Direttore Centro Governance and Social Innovation dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, mentre Andrea Ferri, Responsabile Finanza Locale ANCI/IFEL ha illustrato le linee di attività del progetto che IFEL, con il supporto dell’ Università Ca’ Foscari, ha strutturato a supporto dei comuni italiani esposti a tensione finanziaria. Nel corso del seminario è stata effettuata una analisi sui dati relativi all’andamento finanziario dei comuni per l’anno 2020, dai quali è emerso che il fenomeno delle criticità finanziarie rimane rilevante, poiché sono stati 55 i Comuni che hanno attivato la procedura di riequilibrio finanziario o dichiarato il dissesto e tra questi, sono state 28 le procedure di riequilibrio, di cui 4 revocate e 27 i Comuni che hanno dichiarato il dissesto.

Sulla base di questi dati è emerso che i sostegni accordati nella fase emergenziale anche se hanno prodotto l’effetto di tenere sotto controllo un fenomeno che, al rientro nella normalità, potrebbe riprendere con più ampia diffusione. Pertanto, i promotori del progetto hanno rilevato l’esigenza di prendere in considerazione interventi formativi mirati a favore dei comuni italiani che versano in situazione di criticità finanziaria, anche per classi di enti omogenei, e attività di consulenza mediante esperti, avvalendosi delle più avanzate ricerche e dati relativi al benessere finanziario degli enti locali. In quest’ottica il progetto è finalizzato a rafforzare le competenze sulla riforma contabile e gestione delle risorse; incentivare lo sviluppo delle energie dei teritori; diffondere lo scambio di buone pratiche; e valorizzare l’opportunità di gestioni associate. Gli approndimenti dei lavori sono stati curati da Marcello Degni, Dean Ca’ Foscari School of Government Università Ca’ Foscari di Venezia che ha esaminato il IV Rapporto Ca’ Foscari 2021 sull’evoluzione delle crisi finanziarie e le esigenze di riforma del “dissesto e predissesto”; i docenti Carlo Vermiglio e Letterio Donato, rispettivamente dei Dipartimenti di Economia e Scienze Politiche e Giuridiche dell’Università degli Studi di Messina, hanno relazionato su “Le caratteristiche della criticità finanziaria in Sicilia”.

In conclusione sono state esposte le esperienze di Clara Leonardi Ragionere Generale del Comune di Catania su “Ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato e modalità di funzionamento della massa attiva”; e Fortunato Pitrola Responsabile del Servizio finanziario del Comune di Campobello di Licata con “Gli ambiti di competenza della gestione liquidatoria. Aspetti problematici e prospettive di riforma”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *