MESSINA – Sono stati appaltati a Palazzo Zanca i lavori di adeguamento funzionale dei locali dell’ex Real Convitto Dante Alighieri. L’aggiudicazione provvisoria è stata fatta all’impresa edile Mariano Nicotra, che ha offerto un ribasso del 31,50 per cento, per l’importo netto di € 100.661,44 (più € 2.999,00 per oneri di sicurezza). Erano state 15 le ditte invitate, iscritte nell’elenco generale delle imprese di fiducia per l’anno 2012 e le istanze di partecipazione sono state tre. I locali del convitto Dante Alighieri saranno destinati all’edilizia privata, all’urbanistica ed al Dipartimento risanamento. Con la Legge del 6 marzo 1980 n. 53 – come si ricorderà – è stato previsto che “il Convitto Dante Alighieri” di Messina fosse estinto ed il patrimonio mobiliare ed immobiliare assegnato in proprietà al Comune di Messina, subentrato in tutti i rapporti attivi e passivi del Convitto stesso.
La vicenda discende dal 1926 quando, con atto notaio Podestà, il comune di Messina cedette gratuitamente al convitto “Dante Alighieri” 4.400 mq. di aree edificabili per 1a costruzione di edifici scolastici da realizzarsi a cura di quest’ultimo ente, fondato nel lontano 1720 dai Padri Scolopi e, nel tempo, tenutosi con sussidi del Senato messinese. A seguito di tale donazione comunale, fu realizzato un edificio che, dei 4.400 metri quadrati complessivi, copre solo un’area di circa 1.300 metri quadrati e sorge in zona centralissima della città di Messina, e ha ospitato l’allora l’Istituto statale d’arte. Nel 1974, anno in cui sono state chiuse le scuole pareggiate fino ad allora gestite dallo stesso ente, sono stati quindi ceduti in affitto al comune per consentire il funzionamento dell’Istituto d’arte. L’amministrazione comunale di Messina, con provvedimento n. 7815 del 22 novembre 1977, approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, deliberò, in base alla legge 4 dicembre 1956, n. 1404, di incorporare il patrimonio del convitto: deliberazione che, dopo il parere favorevole dell’allora Commissione provinciale di controllo di Messina, avrebbe riportato anche l’approvazione del Comitato regionale di finanza locale della Regione siciliana.
L’Amministrazione statale del tesoro condivise la soluzione di assegnare il patrimonio del convitto «Dante Alighieri» al comune di Messina, in considerazione che la legge 1404 consentiva l’adozione di tale procedura soltanto tra enti similari, per realizzare il trasferimento degli immobili con il subingresso del comune nello stesso ordinamento dell’ente estinto.