“In queste assolate e calde giornate di fine agosto abbiamo registrato – scrivono in una nota congiunta l’Assessore Dafne Musolino e il Presidente della Messinaservizi Bene Comune Giuseppe Lombardo – un progressivo innalzarsi del livello di attacco mediatico all’Amministrazione De Luca. Il tema/problema della pretesa incompatibilità e/o inconferibilità delle nomine del Sindaco è diventato ormai una sorta di argomento/testimone che i detrattori di questa Amministrazione si sono passati di mano in mano in una lunga staffetta in cui ognuno di loro riparte dal punto esatto in cui si è fermato l’attacco precedente. Dal tema prettamente giuridico si è passati all’attacco personale, dall’attacco personale si è passati velocemente alla insinuazione che evoca l’esistenza di una para organizzazione di stampo criminale, dalla insinuazione sono state annunciate le denunce e dalle denunce si è infine passati alle minacce. In tutto questo, quello che desta maggiore sconcerto è che l’Amministrazione De Luca, attaccata quasi giornalmente, venga dipinta come l’aggressore, laddove la stessa è invece inequivocabilmente la vittima di un attacco concentrico. L’ultimo comunicato del laboratorio di anonimi sottoscrittori (dei quali si continua ad ignorare il nome e l’identità) costituisce l’acme di questo attacco che si protrae ormai da giorni, al quale rispondiamo esclusivamente per amore della verità, rispedendo al mittente le volgari speculazioni formulate. Secondo l’accusa che viene formulata da alcuni esponenti politici, il Sindaco De Luca avrebbe creato una sorta di ‘sistema’ per cui vengono beneficiati di incarichi e nomine soltanto coloro che ne fanno parte. La tesi si dimostra palesemente falsa e, ad ulteriore dimostrazione dell’errore compiuto nel ragionamento, si è osservato che anche l’on.le Timbro aveva ricevuto tre incarichi di assistenza legale dalla Messinaservizi Bene Comune. Dunque, se fosse vero – proseguono l’Assessore e il Presidente – che solo chi appartiene alla compagine De Luca ed al mondo Fenapi viene ‘ricompensato’ , l’avv. Timbro, come tanti altri avvocati e professionisti oltre a lei, non avrebbe dovuto ricevere alcun incarico. Questo è un fatto che non è stato smentito né dalla diretta interessata né da alcun altro tra i professionisti che, in questi tre anni, hanno ricevuto gli incarichi di assistenza dell’Ente con applicazione dei principi di legge.
Per tale ragione – precisa il  Presidente Lombardo –  dopo avere letto le dichiarazioni dell’on.le Timbro, ho chiesto all’avv. Timbro  se non riteneva di avere violato il dovere di fedeltà e quello di evitare situazioni di incompatibilità considerato che aveva dichiarato pubblicamente che la mia nomina a Presidente (di tutti i presidenti delle partecipate, recte) costituiva il frutto di una ‘appartenenza’.
Il rapporto tra il cliente e l’avvocato si fonda su un vincolo fiduciario e se il cliente viene a conoscenza, attraverso una pubblica dichiarazione, che il suo Avvocato avanza dubbi (legittimi o meno che siano) sulla sua nomina, risulta scontato concludere che il vincolo di fiducia si è rotto, sempre ammesso che si fosse mai costituito davvero. L’avv. Timbro, rispondendo alla mia domanda, ha comunicato di volere rinunciare agli incarichi. È di tutta evidenza però che la rinuncia al mandato difensivo avrebbe dovuto precedere l’iniziativa politica, evitando di dare luogo a quella situazione di evidente incompatibilità che ha poi determinato la cessazione del rapporto. Nessun cliente vorrebbe essere rappresentato da un Avvocato che metta pubblicamente in dubbio la sua nomina chiedendone una verifica agli organi competenti. E nessun avvocato dovrebbe mettersi in una simile condizione, dovendo invece dare puntuale attuazione agli obblighi deontologici che regolano la professione forense. 
Relativamente poi alla recente designazione dell’Assessore Musolino a Presidente del CdA della S.R.R. di Messina Area Metropolitana, come Assessore – evidenzia la Musolino – mi sono limitata a richiamare il dettato normativo, rammentando che i Soci delle SRR sono, per Legge, gli stessi Sindaci e che l’Assemblea elegge il CdA tra i suoi soci. Ad ulteriore conferma, ho richiamato il fatto che il Presidente della SRR Siracusa e della SRR di Ragusa sono i rispettivi Sindaci.
Pertanto, di fronte ad una norma chiarissima e ad una applicazione costante della stessa, non appare comprensibile porre in dubbio la mia nomina che è in linea con quella di altre SRR. Ho espresso pertanto un dubbio ad alta voce, chiedendomi se l’attacco rivoltomi non trovasse origine in altre attività da me legittimamente svolte nella qualità di Assessore in questi anni e tuttavia mi sono risposta chiarendo che non lo ritenevo possibile (si veda il relativo passaggio della nota del 19/8/2021).
Il segretario provinciale di Art. 1 ha replicato alla mia nota e a quella del vicesindaco Carlotta Previti evocando l’avvio di un’indagine da parte della Commissione Regionale Antimafia che sarebbe destinata a fare chiarezza su queste nomine nelle Società Partecipate, dando così ad intendere che in questa vicenda si stia addirittura combattendo un sistema mafioso rappresentato da un’Amministrazione che sarebbe gestita al pari di una organizzazione criminale. Accusa gravissima, per la quale nessuno si è scandalizzato. Ma lo stesso segretario ha poi dichiarato che il partito si era limitato a sollevare un dubbio ‘se poi ci siamo sbagliati, ne prenderemo atto’.
Insomma, è evidente che in questa vicenda vi sia un’alleanza trasversale composta da soggetti appartenenti a vario titolo a quelle stesse forze che per anni hanno influito sulle sorti della città di Messina e che, non avendo argomenti contro l’Amministrazione De Luca, hanno deciso di attaccare a livello personale i suoi rappresentanti ma, attenzione, ‘se ci siamo sbagliati, ne prenderemo atto’!
Detto in parole semplici, noi dell’Amministrazione De Luca non piacciamo a questa compagine trasversale ed eterogenea, non piacciamo perché avere portato Messina nell’olimpo delle amministrazioni locali, avere ottenuto l’attestazione di essere la seconda Città metropolitana d’Italia come capacità di spesa, altro non è che la più significativa ed innegabile dimostrazione della incapacità amministrativa di chi ci ha preceduto. Anche avere raggiunto in meno di tre anni il 50% di media di R.D. non va bene, perché chi ci ha preceduto ha ‘campato’ con le emergenze dei rifiuti, determinando spese fuori controllo che nel tempo hanno portato al fallimento della società municipale.
Non piace neppure il fatto che si sia cessato con il sistema delle cooperative dei servizi sociali, con il precariato come forma stabile di lavoro e con le logiche clientelari nell’assegnazione degli incarichi.
Dà fastidio immensamente il fatto che Messina si aggiudichi progetti quasi giornalmente, che la lotta al risanamento abbia dato frutti concreti impedendo ai prossimi politicanti di fare l’ennesimo tour elettorale nelle baracche per promettere alloggi che, in oltre sessant’anni, la vecchia politica non ha saputo dare mentre il Sindaco De Luca ci è riuscito in tre anni. Per non parlare del riconoscimento della ZES e del rilancio dell’area portuale, tema sul quale chi ci ha preceduto ha sottoscritto accordi dal contenuto inattuabile ed inattuato. Ci rendiamo conto che diamo fastidio, ma non possiamo essere diversi da come siamo. Non scenderemo a patti con nessuno di voi, a noi interessa solo che Messina risorga da questo pantano dove tutti i vecchi partiti l’avevano affogata. Ci siamo assunti un impegno con Messina e i messinesi, per onorare il quale lavoriamo ogni giorno senza sosta, senza pause e senza ferie e continueremo a farlo per tutto il tempo in cui i messinesi ricambieranno con la loro fiducia i nostri sforzi e i nostri risultati. Se ci chiedessero se esiste un sistema De Luca diremmo che è solo questo: impegno, sacrificio e risultati. Considerato che i risultati giungono soltanto dedicandosi senza distrazioni agli obiettivi prefissati, non possiamo permetterci di perdere ancora tempo con queste sterili provocazioni che non apportano alcun beneficio alla comunità. Noi continuiamo a lavorare, se accetterete la proposta del confronto pubblico che vi abbiamo fatto più volte, non vi resta che comunicarci la data, l’ora ed il luogo. Oppure denunciateci, ci difenderemo nelle sedi opportune dalle vostre calunnie”, concludono l’Assessore Musolino e il Presidente Lombardo.

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