Gli indici dei prezzi al consumo di ottobre 2020 sono stati elaborati nel contesto di progressiva riduzione della gravità dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Covid-19 in Italia e di riapertura di buona parte delle attività commerciali di offerta di beni e servizi di consumo. Pur rimanendo sopra la norma, il numero di mancate rilevazioni è quindi diminuito (analogamente a quanto accaduto a giugno, luglio, agosto e settembre). L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha consentito di ridurre gli effetti negativi dell’elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. La situazione che si è venuta determinando e le modalità con le quali è stata via via affrontata sono illustrate nella Nota metodologica, alle pagine 19, 20 e 21 del comunicato stampa diffuso oggi dall’Istat. Come ricordato nella Nota metodologica dell’Istat, gli indici ai diversi livelli di aggregazione, sia nazionali sia locali, che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso), sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato). Nel mese di Ottobre l’Indice dei Prezzi al Consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) della città di Reggio Calabria, registra una variazione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente pari a 0%. La variazione congiunturale, ossia rispetto al mese precedente, è pari a 0,2%. A livello congiunturale, le divisioni di spesa con significative variazioni in aumento sono: “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+2,7%); “Servizi ricettivi e di ristorazione” (+1,2%); “Comunicazioni” (+0,7%); “Bevande alcoliche e tabacchi” (0,2%); “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+0,1%). Si rilevano variazioni di segno negativo su: “Istruzione” (-5,5%); “Trasporti” (-0,5%); “Abbigliamento e calzature” (-0,2%); “Mobili, articoli e servizi per la casa” (-0,2%); “Ricreazione, spettacoli e cultura”(-0,1%); “Altri beni e servizi” (-0,1%). Rimane invariata la divisione: “Servizi sanitari e spese per la salute”. Su base annua, le divisioni di spesa con significative variazioni in aumento sono: “Bevande alcoliche e tabacchi” (+3,9%); “Servizi ricettivi e di ristorazione” (3%); “Altri beni e servizi” (+1,9%); “Prodotti alimentari e bevande analcoliche”(+1,4%); “Mobili, articoli e servizi per la casa” (+1,2%); “Servizi sanitari e spese per la salute” (+0,3%). Si rilevano variazioni di segno negativo su:
“Istruzione” (-4,2%); “Trasporti” (-4,3%); “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (-2,4%);
“Comunicazioni” (-2,1%); “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-0,2%); “Abbigliamento e calzature”
(-0,2%).
COMUNICATO STAMPA 16 Novembre 2020
2
Variazioni percentuali
Divisioni di Spesa
Tendenziale
(Ottobre 2020/
Ottobre 2019)
Congiunturale
(Settembre 2020/
Ottobre 2020)
Prodotti alimentari e bevande analcoliche 1,4 0,1
Bevande alcoliche e tabacchi 3,9 0,2
Abbigliamento e calzature (i) −0,2 −0,2
Abitazione, acqua, elettricità e combustibili −2,4 2,7
Mobili, articoli e servizi per la casa 1,2 −0,2
Servizi sanitari e spese per la salute 0,3 0
Trasporti −4,3 −0,5
Comunicazioni −2,1 0,7
Ricreazione, spettacoli e cultura −0,2 −0,1
Istruzione (i) −4,2 −5,5
Servizi ricettivi e di ristorazione (i) 3 1,2
Altri beni e servizi 1,9 −0,1
Complessivo 0 0,2
(i) Indice calcolato imputando, perché non disponibili o non utilizzabili, dati elementari rappresentativi del 50% e più del peso dell’aggregato.