Proseguono i successi della rassegna teatrale dei bambini “Primi passi a teatro. ..educazione alla visione”, voluta dall’assessorato alla promozione e all’immagine e da quello della cultura del Comune di Soverato, e organizzato da Maurizio Rafele, che è andata in scena mensilmente al teatro comunale di Soverato, a partire dal mese di novembre e che terminerà nel mese di aprile. L’ultimo appuntamento è stato con “La meravigliosa favola dell’amore” con gli attori della Compagnia “Il cilindro”, con l’adattamento in fiaba musicale e la regia di Pino Cormani e con le musiche di Pino Soffredini. In scena la storia di Amore e Psiche riconosciuta come il racconto più rappresentativo delle ‘Metamorfosi’ di Apuleio. Quella di Amore e Psiche è una favola autentica, dai toni delicati e dalle atmosfere magiche e incantate, che racchiude in sé tutti gli elementi cari alla tradizione fiabesca popolare. Psiche è una bellissima principessa, così bella da causare l’invidia di Venere. La dea invia suo figlio Cupido perché la faccia innamorare dell’uomo più brutto e avaro della terra, perché Psiche sia coperta dalla vergogna di questa relazione. Ma il dio si innamora della mortale, e con l’aiuto di Zefiro, la trasporta al suo palazzo, dove, imponendo che gli incontri avvengano al buio per non incorrere nelle ire della madre Venere, la fa sua. Ogni notte Eros va alla ricerca di Psiche, ogni notte i due bruciano la loro passione in un amore che mai nessun mortale aveva conosciuto. Psiche è dunque prigioniera nel castello di Cupido, legata da una passione che le travolge i sensi. Una notte Psiche, istigata dalle sorelle, con una spada e una lampada ad olio decide di vedere il volto del suo amante, pronta a tutto, anche all’essere più orribile, pur di conoscerlo. È questa bramosia di conoscenza ad esserle fatale: una goccia cade dalla lampada e ustiona il suo amante. Il racconto termina con un grande banchetto al quale partecipano tutti gli dei. Al termine del quale i due giovani concepiscono un figlio, che si chiamerà Piacere.
Gazzetta del Sud del 24.3.2010 – Maria Anita Chiefari (foto dal web)