fila-supermercatoCome tutti sappiamo il nostro paese sta affrontando una vera e propria guerra batteriologica, il Covid-19 è un virus che ha una capacità di trasmissione troppo veloce e troppo ampia, ci si può infettare tramite le vie aeree, con un colpo di tosse o con uno starnuto oppure mediante il tatto, si perché il coronavirus resiste sulle superfici anche per ore.

Ecco perché lo Stato Italiano è stato costretto a dover porre in essere delle misure restrittive, ed è proprio di queste che vorrei parlarvi, nello specifico di come i supermercati romani si stanno organizzando per far fronte ai numerosi cittadini che li assaltano in questi giorni, ma soprattutto come permettere di farlo in totale sicurezza.

La mia zona non è servita dalla spesa online, quella a domicilio per intenderci, e così sono dovuta andare direttamente ad un supermercato qui vicino casa.

Arrivando nel grande parcheggio antistante l’ipermercato noto una coda indescrivibile, tutti in fila indiana, tutti a distanza, quel famoso metro gli uni dagli altri, ma soprattutto con mascherina e guanti.

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Parcheggio, mi posiziono anche io in fila, l’aria è strana, sembra di dover andare chissà dove a fare chissà cosa. Mi metto anch’ io la mascherina e i guanti, prendo il carrello e aspetto il mio turno. Passano 15 minuti e finalmente tocca a me e ad altre 4 persone. Dentro sembrerebbe tutto normale, a parte l’aggiungersi di ulteriori compagni di avventura, si percepisce un clima strano, sarà la paura.

Mi sposto verso i vari reparti, macelleria, pescheria e salumeria, e mi rendo conto che le cose sono cambiate davvero anche all’interno.

Mi ritrovo a dover stare dietro una striscia marrone è ad un metro dal banco, ma anche qua bisogna essere in pochi, bisogna aspettare il proprio turno per non ammassarsi tutti, si ordina da lontano e si recupera la merce quando il salumiere l’ha lasciata appoggiata sul bancone.

talent-show-ok-3Continuo a girare per prendere le altre cose, noto che non tutti hanno la mascherina c’è chi si copre naso e bocca con una sciarpa. All’improvviso la voce proveniente dal box informazioni ricorda alla clientela di mantenere la distanza di sicurezza di un metro e di utilizzare i guanti. Ecco proprio i guanti la cosa più importante ultimamente soprattutto per andare a fare la spesa e soprattutto per i carrelli che durante una giornata vengono toccati, ora si può dire, da troppe persone. Ricordiamo che il virus resiste alle superfici per ore. Ed è proprio per questo che il supermercato mette a disposizione dei clienti dei guanti da utilizzare per la permanenza all’interno. Finisco di prendere tutto, mi avvio verso le casse. Anche qui una realtà diversa dal solito. La fila è lunghissima arriva nelle corsie, ed è proprio qui che trovo dei dipendenti che controllano la reale distanza tra i clienti in coda. Tocca a me ma prima di potermi avvicinare la cassiera mi avvisa: “ Chiamerò io, non vi avvicinate!”.

Si, perché prima di poter andare a pagare la spesa bisogna aspettare che il cliente precedente abbia finito di imbustare la sua e se ne sia andato.

Mi chiama, tocca a me, lei con mascherine e guanti, si avvicina il direttore e le domanda da quanto tempo li indossa e si chiede se non fosse arrivato il momento di cambiarli.

Pago, imbusto e vado via.

All’uscita lo scenario è il medesimo, ma la fila è più lunga, gli sguardi non sembrano gentili, non sembrano nemmeno cattivi, sono spaventati.

Anche io lì dentro non vedevo l’ora di uscire, con la mascherina non si respira. È così brutto avere paura di toccarsi, aver paura anche di guardarsi.

Siamo italiani e ne usciremo più forti di prima. L’Italia è in standby, non si ferma.

Maria Lanciano

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