Coronavirus. Cisl Messina, Cisl Funzione Pubblica e Cisl Medici chiedono all’Asp e agli ospedali l’attivazione di procedure di sicurezza per il personale dipendente. «Incentivare anche lo smart working per contrastare gli effetti dell’epidemia, garantendo le opportune tutele a tutti i lavoratori». Cautela e allerta massima, ma nessun allarmismo né psicosi o panico. Per la Cisl di Messina la prevenzione è l’arma più efficace nella lotta al Coronavirus e per questo, attraverso una lettera della Federazione Cisl Medici ai dirigenti sanitari di Asp, Papardo e Irccs Piemonte, ha chiesto che tutto il personale sanitario in servizio nei presidi ospedalieri, in particolar modo, quello in servizio nei Pronto Soccorso e nelle Unità operative di Malattie infettive, sia dotato di dispositivi di protezione individuale al massimo livello, compreso l’utilizzo di mascherine con potere filtrante elevato (FFP2 e FFP3).
Per la Cisl di Messina, insieme alla Federazione della Funzione Pubblica e la Cisl Medici, è necessario prevedere un percorso immediato e un’area dedicata per il triage per evitare il contatto con gli altri pazienti. Il paziente con sospetto COVID-19/polmonite va indirizzato al Dipartimento di Malattie infettive, indossando sempre la maschera chirurgica anche durante le procedure diagnostiche.
Analoga richiesta, con ovvie procedure diverse, le richiediamo anche per il personale in servizio negli ambulatori specialistici, così come per i medici convenzionati (MMG e PDL).
Per la Cisl, inoltre, «lo smart working è sicuramente lo strumento utile e moderno che va incentivato in tutti i luoghi di lavoro, dagli enti pubblici alle aziende private, per contrastare gli effetti dell’epidemia da coronavirus, e ha fatto bene il Governo ad estenderne, con un nuovo Decreto, l’applicabilità automatica senza accordo individuale fino al 15 marzo 2020, nelle Regioni in cui attualmente si registrano contagi».
Cisl Messina, Cisl Fp e Cisl Medici ritengono che dove lo smart working non potrà essere applicabile ed i lavoratori saranno costretti a sospendere le attività lavorative, «occorrono misure immediate e generalizzate di tutela e garantire la retribuzione di tutti».