mundo-francoIl lavoro è sacro e come tale va rispetto, così come vanno rispettati i lavoratori, ai quali bisogna garantire il riconoscimento del proprio operato e soprattutto sottrarli dalle zone d’ombra che derivano da contesti poco chiari e indefiniti.
Qualità del lavoro, crescita del welfare e chiarezza delle dinamiche d’impiego sono strettamente connessi tra loro, rappresentando fondamentali pilastri su cui si basa la nostra società.

Per questo voglio esprimere piena solidarietà ai mille Tirocinanti della Giustizia della Regione Calabria che in queste ore hanno diffuso un accorato appello e che ho incontrato presso il tribunale di Castrovillari, ma anche a tirocinanti in servizio presso gli altri enti.

A fine gennaio scadrà il contratto relativo alla loro attività e ad oggi non c’è stata alcuna iniziativa o indicazione in funzione di un reale rinnovo o ad una modifica delle condizioni in atto.
La mia professione di avvocato mi ha reso più volte testimone del ruolo fondamentale da loro ricoperto all’interno della macchina della giustizia. La perdita del loro prezioso contribuito, e la frustrazione per l’incertezza del proprio domani, che non si può non ripercuotere sul loro operato, rischia di minare il già fragilissimo equilibro sui procedimenti giudiziari della nostra regione.

La necessità di riconoscere il percorso lavorativo posto in essere e l’esperienza acquisita dai lavoratori appartenenti a questa categoria è impellente e non può essere ulteriormente rimandata.

Ho pertanto trasmesso il loro appello, contenuto in un accorato documento, all’On. Valente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, la quale si è detta disponibile ad incontrarli e a valutare il sostegno agli emendamenti.

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