La brusca frenata che ha subito l’esecuzione del concorso interno per i dipendenti del Comune di Messina (48 posti di istruttore amministrativo), che si doveva svolgere il 12
gennaio scorso, genera disorientamento tra i lavoratori interessati. Molti le voci che si rincorrono. Una delle tante la ipotizzava la stampa locale, affermando, tra l’altro, che gli “sponsorizzati” potrebbero essere più del numero dei posti disponibili e per questo, il concorso in questione, sarebbe stato “sospeso” a data da destinarsi. Se questo corrisponde al vero ci troveremmo davanti a fatti di gravità sbalorditiva. Ma la gravità diventa inaudita quando si apprende che la presidenza della commissione giudicatrice viene assegnata al Segretario Generale in aperto contrasto con le vigenti norme in materia di Enti Locali. E’ infatti il Testo Unico Enti Locali che stabilisce l’assegnazione della presidenza della Commissione Giudicatrice ad un dirigente Comunale e non al segretario Generale come, invece, avviene a Messina. Il Pdci, richiamando l’art. 107 del T.U. – D.L. 267/2000, denuncia che i predetti concorsi, se svolti come stabilito dagli amministratori locali, diventeranno illegittimi. Non è più ricevibile la cronica arroganza del centrodestra. Nessuno, sindacati compresi, può accettare supini che la cosa pubblica venga gestita “come se fosse casa sua”. Il Pdci diffida l’amministrazione comunale dal procedere allo svolgimento delle prove concorsuali con i criteri fin’ora assunti e invita gli organi preposti, ognuno secondo la propria competenza, ad accertare se i precedenti concorsi si siano svolti nella massima trasparenza e con tutti i requisiti che la normativa stabilisce e a verificare se sussistano eventuali danni erariali.
La federazione provinciale Pdci Messina
Fonte: imgpress.it