69552734_529715234478880_5762385543178485760_nSi è svolta stamani con inizio alle ore 10, nella chiesa “San Nicola di Bari” di Bovalino Marina (RC), la S. Messa in suffragio del Brigadiere dei Carabinieri Antonino Marino, Sottufficiale dell’Arma barbaramente ucciso il 9 settembre 1990 sotto gli occhi dei suoi familiari nella frazione di bovalino superiore. La funzione religiosa è stata officiata da S.E. Monsignor Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, alla presenza delle più alte cariche militari, civili e religiose della Regione Calabria. Presente in Chiesa anche l’intero Consiglio Comunale, con in testa il Sindaco, Vincenzo Maesano.  Molto toccante, poco prima dell’inizio della funzione religiosa è stato l’arrivo dell’anziana madre del brigadiere Marino che si è seduta al fianco della nuora Rosetta e del nipote Francesco, Capitano dei Carabinieri da poco nominato Comandante della Compagnia Carabinieri  di Mistretta (Me).  Nel corso della funzione religiosa, dopo l’omelia dell’Ordinario militare che ha espresso sentimenti di profondo sdegno e di ferma condanna per l’azione criminale portata avanti in tutti questi anni dalla ‘ndrangheta che tiene sotto scacco non solo la Calabria ma l’intero sud, ha preso la parola il Generale Comandate la Legione Carabinieri “Calabria”, Gen. di brigata Vincenzo Paticchio, che dopo aver tracciato un breve ricordo della figura e del sacrificio compiuto dal sottufficiale, ha ribadito che il Carabiniere “…non è solo onesto! ma integerrimo, e lo è per propria natura e per la divisa che orgogliosamente porta addosso”.

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Dopo la celebrazione, il corteo si è spostato sulla vicina Piazza Marino (a lui intitolata in data 25 maggio 2010) dove è stata deposta, a cura delle massime Autorità presenti, una corona di alloro poggiata davanti alla stele che ne ricorda il sacrificio.

Quest’anno ricorre il 29° anniversario da quel tragico evento in cui perse la vita un valoroso figlio dell’Arma, un Sottufficiale che ha sacrificato la sua vita per difendere e tenere sempre alti i valori di onestà, lealtà e rettitudine, valori che lo hanno sempre contraddistinto e caratterizzato nel corso della sua giovane esistenza terrena. Il Brigadiere Antonino Marino, Comandante della Stazione Carabinieri di Platì (in attesa di spostarsi alla Stazione di San Ferdinando per assumerne il comando), fu vittima di un vile agguato che si consumò nella frazione di Bovalino Superiore, luogo di origine della moglie Rosetta Dama (che era in stato interessante) il 9 settembre 1990, dove il giovane Carabiniere si trovava con l’intera famiglia per godersi in piena tranquillità e rilassatezza qualche giorno di ferie e la festa patronale in corso di svolgimento. Ed è proprio durante i festeggiamenti, approfittando della confusione e della moltitudine di gente che si trovava davanti ad un esercizio commerciale, che il vile killer lo avvicinò e gli sparò con la pistola alcuni colpi  che colpirono a morte il giovane Sottufficiale e ferirono la moglie ed il figlio Francesco in tenera età (oggi stimatissimo Ufficiale dell’Arma).

Il Brigadiere Marino era una persona che credeva fermamente in quello che faceva, la sua onestà e rettitudine lo caratterizzavano così nel lavoro come nella vita quotidiana come persona buona, ma allo stesso tempo integerrima. La notizia dell’efferato delitto si diffuse in un baleno, per i funerali scesero in Calabria le massime Autorità militari ma anche autorevoli rappresentanti delle Istituzioni dell’epoca. La sua colpa, probabilmente, fu quella di aver condotto con grande professionalità ed intelligenza investigativa alcune indagini riguardanti soprattutto i sequestri di persona, attività criminale che in quel periodo era molto fiorente e, pertanto, la sua sagacia creava ostacolo ai disegni criminali delle cosche locali. Soltanto dopo 25 anni la giustizia ha prevalso ed i suoi assassini (Francesco Barbaro e Antonio Papalia) vennero condannati dalla Cassazione a 30 anni di carcere. Ancora oggi la figura di Marino continua ad essere viva e presa ad esempio a beneficio delle nuove generazioni, ciò rafforza ancor più il pensiero e la convinzione che il suo sacrificio non è stato per nulla vano. Anche per questo motivo, oggi, sono stati presenti le scolaresche della comunità bovalinese (Liceo Scientifico “F. La Cava” in testa, accompagnati dalla Professoressa Melina), le varie Associazioni di volontariato, con l’Auser in prima linea e le società sportive ben rappresentate dai ragazzi del Bovalino calcio a 5 e calcio a 5 smile, accompagnati dal Presidente Vicenzo Scordino. In piazza Marino sono stati poi resi gli onori militari tra una moltitudine di cittadini che non hanno voluto mancare all’appuntamento; picchetto armato e rappresentanze in bella vista ed Autorità in religioso raccoglimento, per rendere onore ad un Carabiniere che con il suo estremo sacrificio ha tracciato la via maestra per le nuove generazioni,  generazioni che non devono assolutamente cedere al richiamo della violenza ma a quello dell’onestà, della legalità e della fratellanza che deve accomunare tutti i popoli.

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