Nota stampa del Gruppo Cambiamo Messina dal Basso: <<Com’era prevedibile l’1 giugno non ci sarà nessun porta a porta in tutta la città, così come non ci sarà nessun 65% di raccolta differenziata entro il 31 luglio, né i lavoratori prenderanno il fantasmagorico premio di risultato di 10milioni di euro, anche se i cittadini, e gli stessi lavoratori, lo pagheranno lo stesso nella tari. Lo aveva ammesso a denti stretti in questi giorni in più occasioni il presidente di Messinaservizi Bene comune ma oggi lo ha ufficializzato: la data dell’1 giugno era una data “stimolo” non una scadenza. Così come immaginiamo fosse solo l’ennesima “provocazione” la dichiarazione del sindaco De Luca dello scorso anno “ Entro luglio 2019 o si raggiunge il 65% di raccolta differenziata o tutti a casa”.
Che l’attuale Amministrazione continui il lavoro svolto in questi anni per raggiungere l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata non può che essere utile per migliorare la qualità della vita della nostra città, però basta campagna elettorale continua, basta con scadenze bufale, basta con premi di risultato fasulli e tari alle stelle.
Oggi in occasione della conferenza stampa di presentazione del porta a porta apprendiamo che la ditta incaricata per la consegna dei kit avrà tre mesi di tempo per la distribuzione, che nelle prossime settimane partirà la campagna d’informazione, che i cassonetti si incominceranno a levare prima a Messina Sud e non subito in tutta la città, che l’intero sistema entrerà a regime forse tra 4 mesi: insomma la data del 31 luglio si allontana sempre di più.
Ed allora, proprio perchè l’obiettivo del 65% è un obiettivo di tutta la città, proprio perchè in questi anni una parte della città ha lavorato e si è impegnata per fare la raccolta differenziata, chiediamo che vi sia un maggiore rispetto ed un maggiore coinvolgimento dei lavoratori e dei cittadini per raggiungere insieme l’obiettivo.
Per questo proponiamo che:
1) ai lavoratori venga riconosciuto un premio di risultato equo con il raggiungimento di obiettivi intermedi (30%, 40%, 50%, 60%, 65%) cancellando la previsione che con il mancato raggiungimento del 65% entro il 31 dicembre non spetterà ai lavoratori nessun premio di risultato;
2) riduzione immediata del costo TARI eliminando quelle incongruenze che abbiamo evidenziato e che fanno lievitare il costo del servizio di 5/6 milioni di euro;
3) informare tutta la cittadinanza per tempo delle nuove modalità di raccolta, orari e tempi, senza “scadenze bufale”, aiutando i condomini a trovare soluzioni adeguate per il collocamento dei cassonetti, per evitare l’applicazione immediata di eventuali sanzioni;
4) costituzione dell’Osservatorio rifiuti, con la partecipazione di rappresentanti dei quartieri e di associazioni ambientaliste e dei consumatori affinchè venga monitorata l’attuazione della nuova modalità di raccolta in tutta la città, avanzando per tempo proposte e segnalazioni.
È in gioco la vivibilità della città di Messina, non una poltrona di presidente della regione o uno scranno nel parlamento europero. Collaboriamo tutti per il bene comune, senza se e senza ma.>>