Il segretario cittadino del Pd replica all’Italia dei valori: “Nel Pd non è Genovese, nè alcun altro singolo a decidere le alleanze, ma l’assemblea e gli organi collegiali”. Grioli esclude al momento ogni ipotesi di coalizione con l’Udc alle amministrative del 2013 e rilancia l’idea delle primarie aperte ad associazioni e comitati. Intanto è già toto-candidati per il Comune.“Chiariamo subito un equivoco: le alleanze, così come il candidato sindaco nel Pd non le decide Francantonio Genovese né nessun altro singolo”.

Il segretario cittadino del Pd Peppe Grioli replica al collega dell’Idv Salvatore Mammola che aveva invitato Genovese a dire chiaramente se vuol stare o meno con l’Udc alle amministrative del 2013.

“Non accettiamo alcuna provocazione dall’Idv- spiega Grioli- il Pd ha la direzione cittadina e provinciale e l’assemblea e saranno queste le sedi deputate a scegliere sia le alleanze che il candidato sindaco. Vorrei ricordare a Mammola che senza il Pd a Messina non può esistere un centro-sinistra”.

Grioli rivendica quindi il peso di un ruolo e di decisioni che devono essere prese collegialmente. L’esponente del Pd non ha mai fatto mistero della sua posizione personale (condivisa da altri colleghi di partito) a proposito di un’alleanza con l’Udc.

“L’ho ribadito anche durante l’ultima riunione dedicata alle regionali, sottolineando come in questo momento non si possa ipotizzare una coalizione per le amministrative con chi sta in maggioranza sia al Comune che alla Provincia. Alla Regione l’Udc ha fatto una scelta netta, uscendo dal governo Lombardo anche prima del Pd, e ha fatto benissimo. A Messina invece non è così. A Palazzo Zanca, ad esempio, molti consiglieri dell’Udc hanno fatto in aula un’accesa opposizione a Buzzanca. Ma se il partito intende continuare a stare nei Palazzi messinesi con il Pdl è chiaro che non possiamo allearci con chi intende magari smarcarsi due giorni prima delle elezioni”.

Grioli sa perfettamente che Genovese e molti altri esponenti del Pd, non la pensano come lui ed anzi lavorano per concretizzare quanto prima l’ipotesi. Per molti l’unica strada per poter tornare a vincere a Messina passa solo, numericamente, dall’alleanza con il partito guidato da D’Alia.

“Io non la vedo in questo modo-continua il segretario cittadino- secondo me potremmo farcela anche senza l’Udc. Stiamo lavorando per creare un’alternativa e non inseguiamo nessuno. Quel che secondo me è più importante è ottenere una maggioranza solida che sappia affrontare i gravissimi problemi della città. Dobbiamo evitare i rischi di una maggioranza risicata perché poi si trasforma in un’amministrazione fragile, non in grado di fronteggiare una situazione drammatica. Nei prossimi anni ci sarà il deserto, non possiamo promettere sogni, ma basi salde”.

Il Pd al momento sta pensando alle regionali, ma il percorso per le amministrative è avviato da tempo attraverso i forum e la conferenza programmatica del 2013. Nei prossimi mesi si lavorerà alla bozza di programma. E magari anche alle primarie…., un pallino di Grioli e dei giovani Pd.

“Sono per le primarie aperte a tutti i messinesi, primarie di coalizione alle quali possono partecipare associazioni, comitati, quanti vogliono guardare al cambiamento”.

A proposito di toto-sindaco pare stia facendo capolino l’ipotesi Ivo Blandina, presidente della Confindustria di Messina e si fa anche il nome dello stesso Grioli.

Un occhio alle regionali (secondo Grioli non è escluso che alla fine Crocetta possa essere il candidato ufficiale di tutto il Pd), un altro alle amministrative, Provincia compresa.

“Ricevuto in questi 4 anni è stato coerente, bisogna riconoscerglielo: ha continuato a mistificare la realtà, amministrando solo con annunci e proclami e niente fatti. Il caso Sogas è l’ultimo in ordine di tempo. Anche la conferenza stampa annunciata e poi annullata, esattamente come aveva fatto pochi giorni prima con la presentazione dei 15 assessori, è la prova di questo modo di agire. E’ grave che oggi la Sogas dica di non aver mai ricevuto una carta ufficiale su una dismissione proposta proprio dall’Udc e votata a maggioranza. E se è grave il comportamento di Ricevuto è ancor più grave e pesante il silenzio dell’Udc in entrambe le vicende”.

Insomma, la strada dell’alleanza con i centristi al momento appare piena di sassi. Se non saranno rimossi in tempi brevi e in modo netto è difficile che si possa convolare a nozze, a meno di non rischiare in credibilità.

Certo è che il sistema elettorale per le due tornate è diverso e con effetti opposti, perché ad ottobre sono le liste, e quindi i candidati acchiappavoti a “trascinare” il Presidente, alle amministrative con la nuova legge sarà il contrario e, come insegna Orlando, si ribalta il tavolo. E chi vorrà esprimere la candidatura a sindaco di Messina dovrà studiare bene la lezione palermitana a barcellonese.

Tempostretto.it – Rosaria Brancato

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