faveNuova ordinanza sindacale in città, volta a salvaguardare la salute di alcuni soggetti minorenni affetti da favismo. Anomalia genetica che riduce la concentrazione di enzimi fondamentali per il funzionamento dei globuli rossi, può comportare una manifestazione clinica con crisi emolitica e successiva anemia correlata proprio alle fave, alla loro diretta ingestione oppure alla semplice inalazione del loro polline.

Questi legumi possono quindi costituire una minaccia alla salute di determinati individui e per tale motivo talvolta se ne vieta la coltivazione in specifiche aree territoriali. È questo il caso della zona prossima al plesso I Molino del 13° Istituto Comprensivo “Albino Luciani” del quartiere messinese di Gazzi-Fucile, nonché alla via G. Arenaprimo n. 53 corrispondente al residence “Giardino del Sole”.

L’ordinanza non riguarda esclusivamente le fave, ma anche i piselli, leguminose fresche che non sarà più possibile coltivare nell’arco di trecento metri. Il divieto si estende ovviamente anche alla vendita, che non sarà concessa nemmeno nella modalità ambulante: l’area interessata si estende per un raggio di centocinquanta metri e nel caso della zona circondante la scuola il divieto verrà applicato per l’intero periodo di frequenza scolastica.

L’eventuale eliminazione delle suddette leguminose precedentemente piantate nelle vicinanze delle zone citate avverrà a spese esclusivamente dei proprietari terrieri interessati, come indicato proprio nell’ordinanza. Essa dispone inoltre che entrambi i cibi vengano ovviamente rimossi dalle pietanze previste dal menù della mensa scolastica, nonché la totale proibizione di introdurli nel plesso didattico, anche se crudi.

Invece la vendita di tali prodotti preconfezionati ed inseriti in sacchetti ben sigillati è concessa soltanto previa esposizione di un cartello che ne indichi pubblicamente la presenza, in modo tale da segnalare la situazione di pericolo ai cittadini a rischio. Ciò riguarda qualsiasi tipologia di negozio, inclusi quelli ambulanti, come previsto dal provvedimento sindacale n. 59 emanato il 23 marzo del 2012.

Dovrebbe dunque vigere un atteggiamento riguardoso e cooperativo verso la causa da parte di tutti gli abitanti del quartiere, sebbene ciò non sia affatto scontato. Ne consegue una pronta attività di controllo da parte della Polizia Municipale che verificherà il rispetto delle disposizioni ricevute, vigilando e denunziando all’Autorità giudiziaria ogni eventuale trasgressore, come previsto dall’articolo 650 del Codice Penale. Nei casi di piantagioni preesistenti sarà prevista l’estirpazione coatta con conseguente distruzione supportata operativamente dal dipartimento Autoparco, ribadendo che il tutto avverrà a spese dei privati cittadini coinvolti.

Si tratta di misure essenziali che la cittadinanza deve conoscere e rispettare, per cautelare queste rare categorie più deboli.

Cristina Trimarchi

 

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