“Questo non è calcio”: la Polizia di Stato di Messina esegue misure cautelari personali coercitive. 5 i tifosi baresi destinatari per i fatti avvenuti ad ottobre e novembre scorsi. Uno degli ultras condotto in carcere in quanto rinvenuti nella sua abitazione circa un kg di hashish e munizioni da guerra. A procedere la DIGOS.
I fatti sono quelli risalenti rispettivamente al 21 ottobre ed al 4 novembre 2018 per i quali il Questore di Messina, Mario Finocchiaro, emetteva 18 DASPO.
Ieri l’esecuzione di cinque misure cautelari coercitive a carico di 5 ultras baresi identificati grazie alla tempestiva e minuziosa attività investigativa condotta dalla locale DIGOS coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Messina.
Nel primo dei due episodi, entrambi verificatesi nell’area degli imbarchi della società Caronte & Tourist, un piccolo gruppo di tifosi del Messina, appena sbarcato, provenienti da una trasferta a Torre del Greco, veniva aggredito dai tifosi baresi, in attesa di imbarcarsi alla volta di Villa San Giovanni, di rientro dalla competizione calcistica disputatasi a Marsala.
Brevi minuti di “guerriglia urbana”, sedati tempestivamente dai poliziotti presenti sul posto. In particolare le due tifoserie effettuavano reciproci lanci di fumogeni e bombe carta. Gli operatori di polizia evitavano che gli scontri degenerassero facendo risalire i tifosi del Bari sul pullman ed allontanando quelli messinesi dall’area interessata dal transito. Al termine degli scontri venivano accertati alcuni danneggiamenti ai tornelli d’ingresso della biglietteria della società Caronte&Tourist ma non si constatavano danni fisici a tifosi o ad ordinari utenti in transito nell’area degli imbarcaderi marittimi.
A conclusione della conseguente attività d’indagine condotta dalla DIGOS, con la collaborazione dell’omologo Ufficio di Bari, venivano denunciati, in stato di libertà, alla competente Autorità Giudiziaria n.10 ultras baresi.
Nel secondo episodio sempre i tifosi del Bari di rientro da Acireale in attesa di imbarcarsi verso le sponde calabresi scendevano dai mezzi avvicinandosi con fare minaccioso alle auto degli utenti incolonnati in sosta, forse alla ricerca di antagonisti. All’intervento dei poliziotti reagivano violentemente lanciando corpi contundenti, fumogeni, artifici pirotecnici e bombe carta che causavano lesioni lievi a 3 agenti di polizia.
I tifosi venivano velocemente dispersi e fatti salire sulla nave della “Caronte&Tourist” direzione Villa San Giovanni.
Gli investigatori individuavano e segnalavano 7 ultras baresi alla competente Autorità Giudiziaria.
Oggi, a seguito dell’ordinanza del GIP del Tribunale di Messina richiesta dalla Procura della Repubblica, sono stati posti agli arresti domiciliari per i reati sotto indicati:
C. Roberto, barese, trentatreenne (per gli episodi del 21.10.18 e del 04.11.18 ) dovrà rispondere di: artt. 340 c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità), 588 c.p.(rissa), 635 c.p. (danneggiamento aggravato).
L. Cristiano, trentaseienne di Bari (episodio del 21.10.18) dovrà rispondere dei di: artt. 110 c.p.(concorso) 340 c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità), 588 c.p. (rissa), 635 c.p. (danneggiamento aggravato), e 6 bis c. 1° l. 401/89 (lancio e possesso di materiale pericolo ed oggetti contundenti).
S.I Nicola, barese, di 25 anni (episodio del 04.11.18) dovrà rispondere di: artt. 110 c.p. (concorso ), 6 bis c. 1° l. 401/89 (lancio e possesso di materiale pericolo ed oggetti contundenti).
S. Vitangelo, trentacinquenne di Bari (episodio del 04.11.18) dovrà rispondere di :artt. 61 c.p. (aggrav.), 81 c.p. (aggrav.), 110 c.p. (concorso), 337 c.p. (Resistenza a un pubblico Ufficiale), 340c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità,) 582 c.p. (lesioni personali) 585 c.p.. 635 c.p. (danneggiamento aggravato) , art. 6 comma 6° l. 401/89 (per non aver ottemperato al provvedimento DASPO in atto).
Inoltre A. Marco, ventiseienne, originario di Genova destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari per gli episodi del 21.10.18 e del 04.11.18 per i quali dovrà rispondere di: artt. 110 c.p. (concorso) 340 c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità), 588 c.p. (rissa), 635 c.p. (danneggiamento aggravato), art. 6 bis c. 1° l. 401/89 (lancio e possesso di materiale pericolo ed oggetti contundenti), art. 6 comma 6° l. 401/89 (per non aver ottemperato al provvedimento DASPO in atto) è stato condotto in carcere poiché a seguito di perquisizione domiciliare gli operatori della Digos hanno rinvenuto nell’immobile e sottoposto a sequestro circa un chilogrammo di sostanza stupefacente del tipo hashish, un bilancino di precisione, una pistola giocattolo, tre proiettili di cui due del tipo munizionamento da guerra ed un tubo telescopico atto ad offendere.