Strepitoso successo per il weekend targato quiNteatro andato in scena venerdì scorso al Teatro Trifiletti di Milazzo e iniziato con i festeggiamenti per i 35 anni di carriera del regista Giuseppe Pollicina, culminato nello spettacolo dal titolo EccoME – un megalomane da 35 anni sul palco; anni nei quali si sono susseguiti numerose spettacoli teatrali, interpretazioni cinematografiche e collaborazioni dal profondo contenuto sociale con l’Associazione Culturale Fidapa e i ragazzi dell’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto.
A dare il via alla serata i ragazzi dell’Accademia Cinematografica Fucinema, che, in un’atmosfera quasi surreale, hanno dato vita al III° atto dell’Amleto. Numerosi gli amici intervenuti per celebrare la carriera di un’artista a 360°, che sul palco prima ancora del talento mette davanti a sé il cuore. Numerosi gli amici così come numerose sono state le emozioni che si sono susseguite alternando la contagiosa allegria di Aggiungi un posto a tavola al fiabesco incanto di Cenerentola 2.0 e all’emozionante monologo di Zac, che racconta la complicata esistenza dei registi.
Tantissime, dunque, le emozioni che si sono vissute al Teatro Trifiletti; emozioni che sono continuate anche il giorno dopo con lo spettacolo dal titolo C’è qualcuno alla porta, prodotto dalla Sir Luis Production e inserito nel cartellone della Stagione quiNteatro diretta dal regista Giuseppe Pollicina e organizzato da Tali Arti di Tania Alioto in collaborazione con il Comune di Milazzo. Fil rouge dello spettacolo, suddiviso in due atti e ispirato ai racconti di Harold Pinter, è stato l’equivoco che nel Calapranzi.
Diretto da Andrea Lucchetta, ha portato due incalliti killer a sbagliare il luogo dove avrebbe dovuto consumarsi l’efferato omicidio, cosicché quello avrebbe dovuto un thriller si è trasformato in una tragicommedia; mentre in Vecchi Tempi, diretto da Luigi Siracusa, la vita di una coppia, sconvolta dall’equivoco, ha avuto un decorso diverso da quello che avrebbe dovuto avere. Uno spettacolo, questo, che ha lasciato nello spettatore la consapevolezza di quanto gli equivoci possano talvolta far cambiare la direzione della nostra vita. Ancora una volta le assi di un palcoscenico sono stati silenziosi testimoni delle varie sfumature della vita, che di attimo in attimo cambia colore suscitando emozioni sempre diverse, sempre più forti e sempre più vere.