Grande partecipazione di pubblico al “Digital day”, una giornata di dibattiti e tavole rotonde sull’Agenda digitale siciliana, organizzate a Palermo dal vicepresidente e assessore all’Economia della Regione siciliana, Gaetano Armao, con i maggiori esponenti ed esperti del settore della digitalizzazione al fine di spingere sul pedale dell’innovazione.
“Il Governo Musumeci ho individuato la priorità strategica dell’Agenda digitale per lo sviluppo della Sicilia, dei suoi territori e delle sue imprese – ha detto Armao -. Proseguiremo negli investimenti per recuperare il divario digitale e garantire la qualità dei servizi ai siciliani: da quelli amministrativi alla tutela della salute e offrire opportunità di lavoro ai giovani. Questo anno sono 106 i milioni impegnati, ovvero un terzo dell’intera agenda digitale, che ammonta a 342 milioni da impegnare entro il 2020. Tanti gli interventi che si sono alternati a Villa Malfitano per illustrare i progetti: banda ultra larga, data center regionale, digitalizzazione dei musei, sportello digitale del cittadino, cartella clinica e fascicolo sanitario elettronico.
Priorità dell’Agenda digitale è la Banda ultra larga. La Sicilia è la prima regione a livello nazionale ad aver fatto partire i cantieri per un accesso a Internet veloce e superveloce e la realizzazione di una nuova infrastruttura in fibra ottica nelle aree bianche, zone, cioè, ancora sprovviste di connessione. Un maxi investimento che ammonta complessivamente a 265 milioni. Ad occuparsene è Open Fiber (OF), società costituita da Enel e Cassa Depositi e Prestiti nel dicembre 2015 che si è aggiudicata la gara bandita da Infratel, società in-house del ministero dello Sviluppo Economico. Dall’inizio dell’anno sono stati aperti 62 cantieri per la posa della fibra ottica.
Buone notizie vengono dal Catanese e dalla provincia di Messina: nel giro di pochissimi mesi, in 4 Comuni i lavori, iniziati tra aprile e giugno, sono già stati completati. Si tratta di Trecastagni (Ct), Floresta (Me), Tremestieri etneo e San Gregorio, in provincia di Catania. Il cronoprogramma prevede che entro la fine del 2018 i cantieri aperti saranno 88, solo a novembre progettisti al lavoro in 26 Comuni. A rappresentare Open fiber sono stati Stefano Paggi e Andrea Falessi, rispettivamente responsabile Network & Operations Cluster C/D e direttore delle relazioni esterne.
“In Sicilia abbiamo trovato un bel clima di collaborazione istituzionale, contesto che sta permettendo di gestire al meglio il complesso iter delle autorizzazioni”, ha detto Paggi. “A Palermo sono state già cablate poco meno di 219 mila unità immobiliari a fronte di un obiettivo target di 224 mila, con la conclusione dei lavori inizialmente prevista ad aprile del 2019. Risultato che fa il paio con Catania, dove l’obiettivo target di 110 mila unità immobiliari cablate è stato raggiunto con largo anticipo rispetto al cronoprogramma”, ha sottolineato Falessi. Soddisfatta anche Bernadette Grasso, assessore regionale agli Enti locali: “La banda larga consentirà ai comuni di realizzare strategie di sviluppo territoriale.
La Sicilia è fra le ultime regioni d’Italia per infrastrutture ma l’agenda digitale vuol dire connessione fra le pubbliche amministrazioni, Regione ed enti locali, e fra cittadini e pubbliche amministrazioni con la possibilità di servizi migliori”. E quanto ai ritardi autorizzativi l’assessore agli Enti locali tranquillizza. “L’assessorato all’economia emanerà una circolare per fissare i tempi per la realizzazione dei lavori nei Comuni, certamente se sarà necessario sollecitare i Comuni il mio assessorato interverrà per farlo”.
L’assessore alla Salute, Ruggero Razza ha ricordato gli interventi che riguardano il settore sanitario: “Il fascicolo sanitario elettronico aiuterà il cittadino ad accedere ai propri dati sanitari da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento; il Sovracup, Centro Unico di Prenotazione per le prestazioni sanitarie in tutta la Sicilia, sostituirà, i numeri verdi delle Asp”. Il Garante per la protezione dei dati personali, Cosimo Comella, ha raccomandato “alla Regione siciliana che si avvia a intraprendere il processo di digitalizzazione di mantenere alto il livello di vigilanza sui trattamenti di tutti dati. La Regione si è mossa per tempo, ha messo in atto tutte le procedure e segnalato un responsabile per il trattamento dei dati entro i termini previsti, molte amministrazioni italiane invece sono in ritardo”.
Interessante anche l’intervento di Giuseppe Lo Re, docente al dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo: “Per gestire la rivoluzione del digitale servono competenze e professionalità e queste professionalità sono i nostri giovani, molti laureandi che hanno già acquistato il biglietto per andare a lavorare a Milano, Roma o altrove, lasciando la Sicilia nel solito immobilismo. La politica deve fare in modo che questa emorragia di cervelli si blocchi: come tutti gli enti locali hanno uffici tecnici per qualsiasi necessità, ci devono essere uffici tecnici informatici in ogni comune siciliano per avviare la rivoluzione del digitale”.