In occasione del 110° anniversario del devastante sisma che colpì lo Stretto di Messina, la città ricorda il tempestivo soccorso ricevuto da marinai russi attraverso una cerimonia ufficiale. Dopo la commemorazione di ieri in presenza del sindaco De Luca, con la deposizione di due corone presso il maestoso Monumento ai Marinai Russi donato alla città nel 2012 sul modello progettato dallo scultore dello Zar Nicola II nel 1911, la delegazione è giunta a Reggio Calabria per deporre una corona alla stele commemorativa di Villa Comunale. Stamane si è poi svolto a Palazzo dei Leoni l’incontro con Vladimir Yakunin, presidente russo della Fondazione di Sant’Andrea Apostolo a Mosca, a cui si deve l’importante iniziativa. Durante l’incontro iniziale con il sindaco per un ufficiale scambio di doni, l’ultimo Presidente della Provincia di Messina Nanni Ricevuto ha ricordato l’aiuto offerto dai russi 110 anni fa e ha vantato l’attuale impegno di De Luca nel combattere il problema delle baracche emergente in seguito a quel nefasto evento. A tal riguardo il sindaco ha chiesto un parere a Yakunin, valutando lo stato attuale della città e la rivoluzione che sta attuando. Questi ha risposto che anche lui ha ricevuto critiche dalla stampa locale per alcune sue posizioni politiche, ma in ogni amministrazione ci sono delle regole che vanno assolutamente rispettate. Ha poi rivolto a De Luca le seguenti parole: «Io sono fermamente convinto che un politico che non è capace di sostenere la propria opinione e non è capace neanche di avere la sua opinione non è tale, perciò io sono convintissimo che lei è un vero politico. E ci sarà sempre un grande numero di persone che non crederà alla sua giustizia, però è la sua strada e bisogna farlo. Le auguro tanto successo».
Si è poi proceduto all’osservazione di una rassegna fotografica proveniente dal Museo di guerra di San Pietroburgo, dono che la fondazione offre alla città di Messina. Yakunin ha manifestato l’augurio che questo regalo venga preservato per darne testimonianza alle generazioni future. Il coraggio e l’altruismo dei marinai russi non sarà dimenticato poiché il loro appoggio è giunto nonostante il pericolo di un arrivo imminente di ulteriori scosse. A loro è stata dedicata una piazza in città, Largo Marinai Russi, alla quale il presidente Yakunin è particolarmente legato e che recentemente ha notato più curata e più accogliente rispetto al passato. Ha altresì aggiunto: «Noi auguriamo che il Governo Italiano riuscirà a superare tutte le difficoltà di varia natura, sia quelle politiche sia quelle culturali.
Già solo il fatto che ancora a Messina esistono le baracche che non sono state tolte da più di cento anni… diciamo che il Governo Italiano ha molte questioni di cui occuparsi e gli auguriamo di superare ogni difficoltà». Yakunin è stato insignito della medaglia della Repubblica Italiana per lo sviluppo dei rapporti tra Russia e Italia, ma per lui i rapporti di amicizia instaurati valgono più di qualsiasi medaglia: «Siamo sempre calorosamente accolti in tutte le parti in cui siamo andati, sia a Messina sia a Reggio Calabria percepiamo ampiamente questo sentimento di benevolenza nei nostri confronti». A questo proposito ha affermato che i rapporti formali che in passato lo legavano a Ricevuto, adesso sono evoluti in rapporti di fratellanza.
Inoltre ha espresso una riflessione sulla storia delle nostre relazioni internazionali: «La popolazione russa sempre con un sentimento acuto accoglie le sofferenze del prossimo, pure per questo motivo è stato deciso che i marinai russi sbarcassero sulle coste di Messina. I rapporti tra Russia e Italia non erano nati per il terremoto di Messina: ancora nei tempi precedenti, possiamo parlare dei tempi di Pietro il Grande, sappiamo che molti architetti, pittori, scultori hanno lavorato in Russia perciò quando i russi giungono qua loro aiutano non uno sconosciuto, ma un popolo già vicino a loro. Il periodo del 1908 era un periodo molto teso nei rapporti internazionali e c’è quest’idea che proprio l’intervento nel terremoto di Messina ha potuto allontanare la Prima Guerra Mondiale.
Durante la Prima Guerra Mondiale gli italiani non hanno fatto eventi bellici contro i russi e l’intervento sulla città di Messina da parte dei marinai russi sicuramente ha migliorato i rapporti tra Russia e Italia». Nel corso della conferenza stampa ha ammesso di svolgere una visita rilevante anche a livello universitario in quanto, occupandosi di scienza e di politica, progetta una ricerca in collaborazione con l’Università di Messina. Alla domanda sulla perdurante crisi economica affrontata negli ultimi anni dalle imprese italiane, il presidente ha asserito che non gli risulta che le società italiane abbiano lasciato il mercato russo, sebbene la situazione sia evidentemente difficoltosa, con la perdita di ben 300 miliardi di euro. Al termine della conferenza ha avuto inizio la tavola rotonda “Russia e Italia nel Dialogo delle Culture”, cui hanno partecipato personalità di spicco della delegazione russa e della politica italiana. Ricevuto ha introdotto l’esposizione ringraziando alcuni dei presenti, tra cui l’assessore all’Istruzione, formazione e cultura Enzo Trimarchi, l’addetto navale dell’ambasciata russa in Italia e l’ex consigliere provinciale Matteo Francilia.
Quest’ultimo, giunto in rappresentanza del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, ha espresso la volontà della Lega di mantenere un ottimo rapporto con il popolo russo ed in particolare con Putin.
Il magnifico rettore Salvatore Cuzzocrea ha poi sottolineato l’alto valore del supporto ricevuto nel passato durante l’evento sismico, enfatizzando soprattutto quello che si potrà fare insieme nel futuro: «abbiamo messo le basi di una discussione aperta, grazie anche al console, per poter cominciare una collaborazione scientifica e culturale che riguardi non soltanto l’università con tutti gli studenti e coloro che credono in questi valori.
Perché la storia serve non soltanto ad identificare i valori e quindi ad essere grati, ma ci deve sempre insegnare che avendo la comprensione e la capacità di condividere le opinioni, la cultura e gli scambi, in questo caso scientifici tra due università di due paesi, io sono certo che potremmo fare veramente delle cose importanti».
L’evento ha visto tra il pubblico anche numerose scolaresche, in virtù dell’importanza del coinvolgimento delle nuove generazioni nel dialogo interculturale. Nel tardo pomeriggio è previsto un concerto, seguito da una cena di gala che concluderà l’intensa giornata.
Cristina Trimarchi