La seduta ordinaria di Consiglio comunale è stata caratterizzata dal dibattito, introdotto dal presidente Gianfranco Nastasi relativo all’ipotesi di costituirsi parte civile del Comune di Milazzo nell’eventuale processo per reati ambientali a carico della raffineria “Mediterranea”: Nastasi ha proposto all’Aula di votare una mozione che rappresenti un atto d’indirizzo per il Sindaco Formica. La proposta ha diviso le forze politiche: “Decido di porre al vaglio dei Consiglieri – ha detto Nastasi – questa proposta in considerazione del fatto che, per l’udienza penale contro i vertici della raffineria, prevista per il 12 ottobre, sia la Regione che altri Comuni del comprensorio hanno deciso di costituirsi parte civile, mentre nessuna notizia c’è da parte del Comune di Milazzo”. “Trattandosi di un argomento particolarmente delicato, ad avviso di Giuseppe Midili, è ovvio che ognuno decida cosa fare, al di fuori della logica dei gruppi di appartenenza. Per quanto mi riguarda – ha aggiunto Midili – è la prima volta che ci è consentito farlo, per cui è opportuno che si proponga una mozione a ciò finalizzata”. “Essendo a conoscenza dell’avvenimento – ha dichiarato Alessandro Oliva – sia “come appartenente a Forza Italia e a titolo personale ritengo necessario che il Comune si costituisca parte civile”. Ritenendo l’argomento di grande importanza, sarebbe stato giusto portarlo all’interno di una conferenza dei capigruppo – ha sostenuto Antonino Italiano – per capire cosa intendono fare tutti i referenti politici di una raffineria al centro della città”; ed ha aggiunto: “Quando i politici mi diranno cosa intendono fare, allora è il momento di prendere una decisione, perché con essa si porrà anche il problema del personale dipendente e si capirà cosa si intende fare dello stesso”. Un riferimento alle opportunità lavorative, offerte dalla raffineria, è stato fatto da Francesco Alesci, per il quale bisogna vedere come conciliare il problema dell’inquinamento con quello dell’occupazione. In sintonia con quanto esposto da Italiano anche per Fabrizio Spinelli l’argomento va ponderato e ragionato con assoluta tranquillità: “Contestando quindi il metodo, ha evitato di entrare nel merito della questione, fermo restando – ha detto – che il problema rientra nelle prerogative dell’Amministrazione comunale”. Il consigliere Midili, prendendo spunto dall’annuncio di Rosario Piraino, che aveva detto di avere preparata già una bozza d’interrogazione, per capire la posizione dell’amministrazione, e che si dichiarava d’accordo con la proposta del presidente, invitava Nastasi a portare la mozione all’interno del Consiglio comunale per prendere una decisione, dopo aver sentito magari il punto di vista della deputazione. Alessio Andaloro ha richiamato le battaglie sostenute nel tempo dall’ex consigliere Marano e da Abramo: “mentre noi soltanto adesso ci scopriamo ambientalisti, scopriamo che i problemi sollevati allora adesso ci sono”. Alla fine è scaturita la decisione di rimandare ogni cosa alla conferenza dei capigruppo in programma venerdì alle ore 12:30. Con riferimento alla proposta avanzata dal presidente del Consiglio comunale, il gruppo di “Sicilia Futura” esprime contrarietà per diverse ragioni: innanzitutto perché compito della politica non è quello di puntare il dito sulle singole persone, nella fattispecie i direttori generali presente e passati, bensì di trovare delle soluzioni al problema dell’inquinamento. In tale ottica – si legge in una nota – quanto deciso in occasione della recente riunione per il rilascio dell’Aia, con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra l’industria ed i Comuni per la costituzione d’una commissione scientifica composta da esperti, rappresenta a nostro modo di vedere la risposta più idonea per avere un quadro della situazione suffragato da certezze. Ad oggi nessuno studio epidemiologico sanitario, se letto con attenzione e senza preconcetti, afferma che c’è’ una emergenza sanitaria nella Valle del Mela. Cosa diversa – e su questo siamo perfettamente d’accordo – è pretendere un monitoraggio ancora più accurato, non solo della RAM, ma anche di A2A e di tutte le industrie del comprensorio tirrenico, monitoraggio che deve essere rigoroso e in grado di acquisire tutte le informazioni relative a qualsiasi tipologia di emissione. Tutto il resto – concludono gli esponenti vicini all’ex deputato Beppe Picciolo – sa solo di protagonismo da campagna elettorale”.
Foti Rodrigo