Come sempre la Città dello Stretto si riaccende nel giorno di Ferragosto per la festa più sentita dell’anno. Molti gli abitanti che, rientrati dalle vacanze, hanno ripopolato la città assieme ai tanti turisti giunti per assistere al peculiare evento dedicato alla Madonna Assunta.
La Vara, imponente carro votivo alto ben quattordici metri e pesante circa otto tonnellate, si muove per mezzo di ampi scivoli metallici trainata da una miriade di devoti. Alla base vi sono tronchi allegorici che simboleggiano la stratificazione delle nuvole: è il cosiddetto “cippu ‘a Vara”, dov’è posizionata la statua di Maria Vergine sul letto di morte. La parte superiore è invece caratterizzata da sculture di angeli rotanti, tra i quali sfavillano le raffigurazioni del Sole e della Luna.
Al di sopra sono ritratti i cieli con putti, volute, nubi, pianeti, stelle ed ulteriori angioletti, sino a giungere alla piattaforma finale con le quattro intelligenze cardinali e Gesù Cristo che eleva con la mano destra la Madonna nell’Empireo. Il tutto è arricchito da ghirlande di fiori e foglie rette dai posticci Serafini e Cherubini, Arcangeli ed Angeli insieme ad altri membri delle gerarchie celesti, in passato impersonati da bambini e fanciulli reali. Una festa con secoli di storia, tratteggiata da varie modifiche nel tempo.
Dopo la consona partenza da Piazza Castronovo alle ore 18:30, l’imponente struttura ha attraversato la lunga via Garibaldi alla volta di Piazza Duomo, circondata da migliaia di persone poste ai lati della strada ad ammirarla.
Un fervore non certamente ridotto dalle intemperie che in un primo tempo accennavano ad arrivare. Immancabili Monsignor Giovanni Accolla, arcivescovo di Messina, e Monsignor Vincenzo D’Arrigo, cappellano e guida spirituale della Vara. Particolare la cosiddetta “girata” che ruota il carro votivo con immissione in via Primo Settembre grazie ad una minuziosa ed accorta manovra ad opera di tiratori e timonieri.
Questi ultimi hanno l’arduo ruolo di tenere in asse e indirizzare il carro in movimento, mentre il capotimoniere lo dirige con bandiere, fischietti e campanelli. Trainata da centinaia di tiratori dal riconoscibile abito bianco con fascia azzurra in vita, le sue robuste e lunghissime corde sono state spezzate per essere distribuite ai fedeli al momento dell’arrivo dinnanzi alla Cattedrale, dove l’ha accolta l’Arcivescovo per la consueta benedizione dei fedeli. Durante il tragitto c’è stata una sosta di fronte a Piazza Unione Europea, ove sono collocati i celebri giganti Mata e Grifone, fonte di attrazione per i più piccoli e simboli di Messina insieme alla splendida Madonnina del Porto.
Per la prima volta il carro votivo è stato accompagnato dal Prefetto Maria Carmela Librizzi – che ha ricevuto la targa della Vara 2018 – e dal neo-sindaco Cateno De Luca, noto per la forte devozione religiosa. Il politico, affiancato dalla sua squadra di assessori, ha chiesto alla Vergine forza e perseveranza per la città che ha il difficile compito di gestire.
Risoluto inoltre l’impegno contro l’ambulantato abusivo che purtroppo ha spesso caratterizzato l’evento. La giornata è terminata con il magnifico spettacolo pirotecnico nell’area portuale, in prossimità dell’aurea Madonnina, regalando ai cittadini messinesi uno spettacolo davvero unico per la festa ecclesiale più importante e popolare del territorio peloritano.
Cristina Trimarchi