Linguaggio criptico tra i sodali per indicare armi e droga. Contestato anche il traffico di sostanze stupefacenti. Autoveicoli dei trafficanti sottoposti a sequestro. I sodali delle due organizzazioni criminali svelate dalle indagini condotte dalla Polizia di Stato, per comunicare tra loro al telefono utilizzavano, in molti casi, un linguaggio criptico al fine schermare il vero oggetto delle conversazioni, riferibile ad armi e droga. I poliziotti reggini sono riusciti a decifrare ugualmente i termini convenzionali usati dai trafficanti, anche attraverso difficili ed estenuanti servizi di osservazione e pedinamento degli indagati che si sono conclusi con il sequestro di armi e l’arresto dei corrieri. Determinanti le intercettazioni telefoniche, ambientali e di video ripresa disposte dalla D.D.A. di Reggio Calabria.
Gli elementi acquisiti dalle attività di captazione hanno portato alla luce anche un articolato traffico di marijuana e hashish. Contestati anche diversi episodi di coltivazione, in siti impervi, di numerose piantagioni di canapa indiana, di raccolta e lavorazione delle piante, di immissione nei mercati illegali della sostanza stupefacente prodotta in quantità ingenti.
Ricostruiti la struttura organizzativa e i ruoli ricoperti, all’interno del sodalizio, dai singoli indagati (in posizione verticistica L. Antonio e F. Bruno, in posizione subordinata C. Francesco, F. Antonio, R. Michele e Domenico). Contestati anche diversi episodi di cessione di sostanza stupefacente. Sequestrati alcuni mezzi utilizzati dai trafficanti nelle attività connesse al traffico di droga.