<<Il Movimento Cambiamo Messina dal Basso, raccogliendo la voce di numerosi comitati e associazioni che, in tutta Italia, hanno a gran voce chiesto la rimozione delle intitolazioni al re Vittorio Emanuele III di Savoia, ha consegnato oggi richiesta formale agli Enti competenti di cambio di denominazione alla Galleria di Messina.>>
E’ quanto riporta la nota diffusa dal Movimento Cambiamo Messina dal Basso che continua:
<<Il re savoiardo ha infatti amministrato il Paese favorendo l’ascesa del Fascismo e non sapendo controllare l’ingresso in guerra e, cosa tra tutte più imperdonabile, ha firmato le leggi razziali che hanno portato all’umiliazione, all’esproprio forzato e, spesso alla morte, migliaia di ebrei italiani. Le leggi fasciste restano tutt’oggi una pagina orribile nella Storia del nostro Paese, avendo portato discriminazione ed orrore, anche a neri, omosessuali, politici, intellettuali, disabili, Rom e tanti altri. Anche gli Scout hanno pagato il loro prezzo, una volta dichiarati fuorilegge e costretti ad effettuare il loro percorso educativo in clandestinità. Le città di Napoli e Catania, recentemente, hanno accolto questa iniziativa e hanno proceduto a una reintitolazione delle strade a lui dedicate.
CMdB comprende il senso di abitudine, e di naturale affezione, a quello che è il nome di uno dei posti più belli e invidiati della nostra città, tuttavia ritiene che sia intollerabile continuare a commemorare, e conseguentemente omaggiare, il nome di un personaggio così negativo della Storia italiana. L’onomastica civica non è una mera questione anagrafica, ma è un momento di dono che una collettività offre alle persone in cui ama rispecchiarsi.
Per questo CMdB propone una nuova intitolazione, capace di ispirare davvero un sentimento di gratitudine e di modello, e suggerisce nel Presidente della Repubblica italiana Sandro Pertini un nome che appassioni e unisca tutti i messinesi, ritenendo, così di onorare anche tutte le vittime delle leggi fasciste e tutti coloro i quali dal Fascismo stesso hanno subito umiliazione, brutalità e morte. Evviva la Galleria Sandro Pertini!>>