Non c’è stato nessun immobilismo, né tanto meno silenzio da parte di questa Amministrazione sulla questione dell’ampliamento degli asili nido comunali di Camaro e San Licandro. Piuttosto, tanto lavoro dietro le quinte per gestire i vincoli burocratici-amministrativi.
I nidi comunali di Camaro e San Licandro potranno accogliere più bambini non grazie alle interrogazioni di un consigliere comunale, ma perché il processo di rifinanziamento, ottenuto con il Piano nazionale di Azione e Coesione (PAC), è stato attentamente monitorato dall’assessorato e dal dipartimento delle Politiche Sociali, in ottemperanza alle disposizioni e alla collaborazione con l’autorità di gestione. L’iter non si è mai interrotto e non c’è mai stata inerzia, se non attesa che le questioni legate al bilancio e alla variazione contabile intervenuta in corso d’opera si sciogliessero.
Queste le tappe principali della vicenda: nel decreto di finanziamento delle spese del PAC Infanzia – Primo Riparto, erano stati previsti 900.000 euro per l’affidamento dei lavori di ampliamento e potenziamento degli asili nido comunali in questione. Con determina di luglio 2016 c’è stato l’affidamento ad una ditta privata, ma, dopo varie interlocuzioni tra gli enti locali del Distretto 26 e l’Autorità di Gestione, quest’ultima, nel luglio 2017, con un nuovo decreto ha accorpato in un unico riparto i finanziamenti, annullando così il precedente decreto sulla base del quale erano stati impegnati i fondi. Questa variazione contabile in corso d’opera ha richiesto una corretta imputazione delle maggiori spese che nel frattempo erano state impegnate e si è dovuto attendere lo strumento finanziario del bilancio previsionale 2017-2019 per ricreare il nuovo capitolo di entrata delle somme finanziate dal Ministero e di quello di uscita, prevedendo in quest’ultimo gli stessi 900.000 euro di cui al primo riparto.
Il dipartimento Politiche Sociali e il dipartimento dei Servizi Finanziari hanno così trovato la soluzione contabile più corretta che ha permesso di rendere nuovamente disponibili le somme destinate al PAC Infanzia e di affidare i lavori di potenziamento. Non si è mai perso un minuto di attenzione sul procedimento, che richiederà un temporaneo trasferimento dell’asilo di S. Licandro, per cui siamo già alla ricerca di spazi appropriati. All’asilo di Camaro, invece, i lavori potranno partire senza necessità di spostamento dei piccoli ospiti e dei lavoratori.
Sugli asili nido comunali si gioca una partita importante, soprattutto per le famiglie e le mamme lavoratrici, proprio per questo è necessario fare chiarezza evitando strumentalizzazioni. Sul fronte dei posti disponibili, in questo momento i tre nidi comunali attivi sono al completo, tranne la struttura di San Licandro dove ci sono 10 posti disponibili, per cui sono state più volte riaperte le iscrizioni. Con la prossima apertura del micro asilo nido a Palazzo Zanca, prevista a fine febbraio, ci saranno ulteriori 12 posti in più, per bambini di età compresa tra i 12 e i 36 mesi. Inoltre, mentre le famiglie in Italia spendono in media 302 euro al mese per il nido comunale (fonte Cittadinanza attiva), a Messina il 78% delle famiglie paga la tariffa sociale di 90 euro, il 15% la tariffa media di 180 euro, il 7% la tariffa piena di 270 euro, a seconda della soglia di reddito ISEE. Cifre inferiori anche rispetto alle strutture private che, secondo indagini di mercato, oscillano dai 150 ai 300 euro. Un risultato frutto di una precisa scelta politica di questa Amministrazione, a tutela delle fasce di reddito più deboli e per rendere più accessibile un servizio che riteniamo fondamentale.