Tonino Genovese: «Dato destinato ad aumentare. Servono politiche che creino reti di servizi per aiutare le persone ad uscire dalle condizioni di marginalità»
29 gennaio ’18 – Un quadro drammatico, testimoniato dai numeri e portato alla luce dal segretario generale della Cisl di Messina, Tonino Genovese, nell’analisi sulle domande per l’ottenimento del beneficio del Reddito di Inclusione.
«Nel solo Comune di Messina – informa Genovese – nel periodo che intercorre tra l’1 dicembre 2017 e il 2 gennaio 2018, le domande per ottenimento del Rei sono state 2.565. Nel medesimo periodo, nell’intera regione Lombardia, sono state 5.000. Il numero delle istanze mette in luce il quadro drammatico che il nostro territorio sta vivendo e non si può restare indifferenti né si può pensare che si possa continuare a sopravvivere in reti di solidarietà collettive deboli».
Per il segretario generale della Cisl Messina il rischio è lo stato di vulnerabilità permanente secondo cui un bambino che nasce in una famiglia povera ha poche possibilità di affrancarsi dalla condizione di povertà.
«Oggi è quanto mai pertinente agire non sulla povertà ma “sulle povertà” – sostiene Genovese – Il bisogno delle famiglie, infatti, non è solo economico, ma abbraccia diverse necessità ed è legato a problemi di varia natura. Un bisogno complesso del quale occorre farsi carico. Il Rei è uno strumento importante di contrasto alla povertà ma, da solo, non può bastare».
Genovese, quindi, ritiene che occorra «mettere in campo politiche volte alla creazione di reti di servizi, capaci di aiutare le persone ad uscire dalle condizioni di marginalità. I Servizi Sociali devono essere, più che mai, rispondenti ai reali bisogni di quei 2.565 cittadini tenendo presente che è un dato destinato ad aumentare».