Nel 2017 l’Amministrazione Accorinti aveva varato una riduzione sperimentale di un anno dei coefficienti per il calcolo del canone per l’occupazione temporanea e permanente del suolo pubblico a Messina, riducendo del 40% gli importi da corrispondere per gazebi, dehors, ombrelloni e tavoli e sedie. Il provvedimento era motivato dal fatto che il regolamento del 2011, che aveva moltiplicato per tre i canoni, aveva scoraggiato l’uso del suolo pubblico, incentivando di fatto l’abusivismo e portando quasi a zero il gettito fiscale del Comune. Nell’attesa di una revisione integrale del regolamento, l’Amministrazione, allo scopo di sostenere l’economia cittadina in un momento di crisi particolarmente acuta, aveva varato un provvedimento per valutare gli effetti di una riduzione significativa del canone, da sottoporre a monitoraggio. Commentando i dati della relazione ricevuta nei giorni scorsi dal dipartimento Patrimonio, l’assessore alle Attività Produttive, Guido Signorino, afferma: “Eravamo certi che, come già accaduto con gli oneri di costruzione, la riduzione dei canoni avrebbe incentivato la domanda di occupazione del suolo, facilitando anche l’emersione dell’abusivismo. I dati riscontrati dal dipartimento Patrimonio per il 2017 danno ampia conferma a questa aspettativa. Gli incassi dovuti alle sole occupazioni temporanee sono passati dai 32.815,00 euro del 2016 euro ai 48.844,20 euro del 2017. Anche sottraendo i circa 6.500 euro incassati nel 2016 da altro Dipartimento, l’incremento è di circa 10.000 euro su quasi 33.000: praticamente il 30%. Anche le istanze di occupazione sono cresciute di oltre il 27%. Segno che la riduzione dei canoni ha stimolato la domanda di occupazione del suolo, cresciute anche in termini di dimensione media. I riscontri delle associazioni di categoria sono stati infatti estremamente positivi, perché la misura sostiene l’incremento delle attività produttive e lo sviluppo degli esercizi. Su questa base, assieme all’assessore Cuzzola, abbiamo proposto alla giunta di confermare anche per il 2018 il provvedimento, dando indicazione al dipartimento Patrimonio di proporre una riduzione stabile dei canoni da inserire in modifica al regolamento. C’è ancora un’ampia base da recuperare visto che, per quanto in crescita – conclude Signorino – i numeri che abbiamo sono ancora troppo bassi per una città come Messina; per questo la prossima settimana vorremo concordare coi Vigili Urbani anche un piano di sistematico controllo del territorio, in modo da contrastare l’evasione. Pagando meno potranno pagare tutti. L’obiettivo è quello di ricostruire un livello accettabile di tassazione, paragonabile a quello di realtà urbane simili alla nostra città, e al tempo stesso di eliminare l’evasione. Pensiamo in breve tempo di poter replicare con la COSAP il risultato ottenuto con la tassa di soggiorno, passata dai 40.000 euro del 2013-14 agli oltre 220.000 euro del 2017”.