Grande affluenza e successo di pubblico per lo spettacolo prodotto dal Teatro Massimo Bellini di Catania e Futuro Danza Palermo. Affermazione personale della diciannovenne danzatrice catanese Chiara Amazio nel ruolo della protagonista.
Un’étoile internazionale del calibro di José Perez sceglie come partner una fulgida promessa della danza, la diciannovenne ballerina catanese Chiara Amazio, appena diplomata con lode all’Accademia del Teatro alla Scala e già entrata nel corpo di ballo scaligero. Giovanissimi, e in gran parte siciliani, sono anche tutti gli altri componenti della compagnia appositamente selezionati per Carmen, versione coreografica della celeberrima opera lirica di Bizet. Una rivisitazione in chiave moderna, firmata da Perez nella doppia veste di coreografo e protagonista maschile, nel tormentato ruolo del dragone Don José.
Da questo progetto, nato come laboratorio per dare nuovo impulso all’arte di Tersicore, ha preso vita e corpo la produzione realizzata dal Teatro Massimo Bellini di Catania in collaborazione con l’associazione Futuro Danza Palermo. E sostenere la danza e i danzatori appare quanto mai necessario, vista la crisi in atto dell’intero settore. Infatti, questa Carmen, in scena con vivo successo ieri sera al Teatro Antico di Taormina, è l’unico balletto presente nel cartellone di Anfiteatro Sicilia, promosso dagli Assessorati al Turismo e ai Beni culturali.
Il richiamo della grande danza ha attirato nella millenaria cavea un folto pubblico, in prevalenza visitatori e turisti che nel week end hanno preso d’assalto la capitale del turismo siciliano. Applausi a scena aperta e un’ovazione finale di dieci minuti hanno rivelato il gradimento per la sorprendente interpretazione della giovane compagnia. Ad accrescere la suggestione della performance le immortali musiche di Bizet, non su base registrata, come sempre più spesso avviene negli spettacoli di danza, ma eseguite dal vivo dall’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania, in stato di grazia sotto la direzione del maestro Stefano Salvatori.
Se Perez costruisce con carisma la discesa agli inferi di Don José negli abissi del degrado e della gelosia, spetta all’intensa espressività di Chiara Amazio dare vita ad una Carmen sensuale, tanto volitiva quanto volubile. Una donna soprattutto fiera della propria libertà, rivendicata fino alle estreme conseguenze quando ad accenderla di nuova passione giunge l’aitante toreador Escamillo, reso al meglio dall’elegante Marco Bozzato. Nel triangolo di amore e morte s’inserisce il personaggio di Micaela interpretata dall’ambigua Paola de Filippis, che nella rivisitazione di José Perez non è più la promessa sposa di José, ma un’amica di Carmen, di cui vorrebbe essere l’alter ego.
L’ambientazione è quella di una Spagna accennata, e appena stilizzata, in una collocazione astratta e senza tempo, che spazia dai toni chiassosi e popolari delle sigaraie a momenti di struggente lirismo e drammaticità, fino alla tragedia annunciata, che sfocia nel femminicidio di Carmen per mano di Don José. Una storia che si ripete, odioso tributo all’amore malato.