Caro Tito, grazie, ancora e sempre, per aver pubblicato la lunga “Lettera n. 177” in onore del compianto Pasquale Piroso (Badolato 1946-2017). Francesco, il secondogenito di questo fraterno amico, mi ha mandato via e-mail la copia di una lettera scrittami dal padre e datata “Badolato Marina 28 ottobre 1996”. A distanza di oltre 20 anni l’ho riletta con particolare emozione, ma anche avendo conferma del grande valore amicale e spirituale di tale raro personaggio. Ed è proprio per tale motivo che ho deciso di parteciparla a te e ai comuni amici, ma pure ai tanti che conoscevano Pasquale anche come Tomas Milian (non a caso la “Lettera 177” ha avuto davvero molte centinaia di lettori, già nei primi giorni di pubblicazione). Ma eccoti il testo integrale della sua lettera del 1996 che ho ricevuto nella mia terra di esilio, Agnone del Molise.
AL CARO AMICO DOMENICO LANCIANO
Ecco, ti sorprenderai CARO MIMMO, ma non ti sorprendere, poiché credo di potermi considerare tuo AMICO, e per tale ragione sento l’obbligo di chiederti umilmente di perdonarmi dal momento che sono sinceramente pentito per non averti fatto prima una lettera. Dunque sono Pasquale, e innanzitutto mi auguro che te la passi bene con la salute fisica e spirituale. A proposito prima che mi scordo, tengo a precisare che se trovi questa mia lettera in qualche modo sconclusionata è perché non riesco meglio ma tu, sono certo, mi capirai.
CARO PICCOLO GRANDE POETA, così ti chiamavo io all’epoca di “GEMME DI GIOVINEZZA” (1967-8 ndr), ti ricordi? Ma io con la parola piccolo volevo significare la tua precoce intellettualità, mentre con la parola grande volevo magnificare il tuo eccelso sublime talento. Ora ti chiamerei CREATORE DI IDEE EDIFICANTI VIVIFICANTI oltre che naturalmente “POETA E SCRITTORE ILLUMINISTA”.
CARO MIMMO, mi astengo dal farti sapere notizie sul nostro PAESE perché semplicemente, e mi duole dirlo, non mi occupo né m’intendo di politica né di sport né nulla di sociale in quanto mi vedrei come testimone oculare di ipocrisie e falsità d’ogni sorta per cui preferisco starmene in disparte ossia con il solo conforto del mio orticello presso casa e con il sollievo della lettura della BIBBIA.
Ti faccio comunque sapere che appuro molte cose su Badolato mediante il giornale “LA RADICE” e menomale che abbiamo quest’utile giornale per iniziativa e per merito del nostro AMICO gentile professore Vincenzo Squillacioti il quale me lo fa pervenire regolarmente al mio domicilio. Con quest’utilissimo mezzo di comunicazione in fra badolatesi in Italia e sparsi in tutto il mondo, non solo si viene a conoscenza di cose su Badolato ma si hanno notizie di nostri compaesani che per “forzata emigrazione”, come la chiami tu nel libro “PRIMA DEL SILENZIO” pag. 32, vivono lontano, in terre straniere e in terre oltreoceano. Gente che veramente si sente come venduta esiliata scacciata dalla sua MADRETERRA.
Ho letto con grande interesse la tua lettera dalla quale apprendo che, nonostante e malgrado esserti convinto “emigrato forzato esiliato”, sei così umile e coraggioso di amare (e questo è il punto!) quelle persone che in te hanno visto qualcosa di scomodo occupare arcimeritatamente un posto di lavoro (se ben ricordo sopraintendente alla biblioteca comunale) la quale ora non c’è più mi pare. Una biblioteca pubblica, per quanto io ne sappia, è di inestimabile valore culturale specialmente per scolari diplomandi e laureandi che ne usufruirebbero per fare ricerche e quindi un migliore compito in classe.
AMARE!… INTREPIDO SEI AMICO MIMMO, sì di una intrepidezza unica. Amate, continuate ad amare senza fine, nonostante tutto e nonostante tutti. Infatti è scritto: “Continuate ad amare i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano” (Matteo 5:44). Secondo il mio intendimento, l’Amore è un’arma efficacissima. Il Re Salomone scrisse “L’odio è ciò che suscita contese, ma l’Amore copre pure ogni trasgressione” e tu MIMMO sei proprio il soggetto proverbiale, pertinace caparbio ostinato ad Amare invitando il tuo prossimo a fare altrettanto e incitando gli altri e tutti ad apprezzare l’ARMONIA perché in essa vi è la concordia, l’AMORE! L’apostolo Paolo scrisse a riguardo nella sua prima lettera ai Corinti “L’Amore è longanime e benigno. L’Amore non è geloso, non si vanta, non si gonfia, non si comporta indecentemente, non cerca i propri interessi, non si irrita. Non si rallegra dell’ingiustizia, ma si rallegra della verità. L’Amore copre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L’Amore non viene mai meno” (cap. 13 versetti da 4 a 8).
AMABILE MIMMO, sappi comunque che tra i quanti di Badolato ti hanno angariato, c’è gente che ti AMA e ti STIMA per quello che sei e che ti pondera DEGNO DI AMMIRAZIONE E LODE per quel MIMMO LANCIANO che sei sempre stato. Tutti, dico io, proprio tutti i badolatesi e non, adulti e minori, vecchi e giovani, buoni e cattivi, dobbiamo e abbiamo l’obbligo di tener conto ed esserti riconoscenti per quel che tu e solo tu e nessun altro ha fatto per la salvezza di Badolato superiore. Il bellissimo borgo medievale.
Con la tua iniziativa e con la tua inventiva sei riuscito a scuotere, non solo le menti e i cuori di noi badolatesi, ma addirittura hai fatto sì che tanta gente italiana e straniera s’interessasse di questa vicenda “BADOLATO PAESE IN VENDITA”. E vi sembra poco quest’idea che Mimmo ha avuto? Vorrei domandare gridando a quei cittadini che non ti gradiscono non ti sopportano e che non se la sono sentita di considerare e riconoscere il tuo operato. Ebbene CARO MIMMO, non disperare, Tu hai l’inviolabile diritto di pensare a te stesso e alla tua famiglia. Mai scendere a compromessi con certa gente.
Giungo a concludere, ma prima vorrei ricordarti che io personalmente in cuor mio ti voglio fraternamente BENE e ti tengo in gran pregio, Dio voglia renderti il merito, quel merito che sicuramente ti spetta è riservato a te per l’imminente giorno del giudizio. Persevera nella fede e non lasciarti sviare.
Mio padre e mia mamma e le mie sorelle Vittoria e Maria ti salutano cordialmente, io da parte mia ti abbraccio ARMONIOSAMENTE. Pasquale Piroso.
Caro Tito, come hai potuto notare, Pasquale era dotato di nobilissimi sentimenti, per i quali potrebbe essere ancora “esempio” per tanti altri. Con tutti è stato delicato, rispettoso e cordiale. Anche il tono della voce era sempre calmo e amichevole. Frugale ma generoso come gli uomini di una volta. Personalmente, Gli sono ancora grato per questa lettera che per me rappresenta l’unico gesto di vera solidarietà scritta per le mie vicissitudini riguardanti il biennio di “Badolato paese in vendita” (vicenda per la quale ho avuto pochissima solidarietà e che ti sto raccontando a puntate con le “Lettere su Badolato” giunte alla n. 11 e che spero di poter riprendere quanto prima, poiché è necessario che ne resti una mia diretta testimonianza storica, ad ogni buon fine). La lettera di Pasquale (che ho appena trascritto integralmente) documenta tante cose ma soprattutto i buoni sentimenti di un uomo eccellente (nel 1996 aveva 50 anni) il quale oggi merita il miglior ricordo familiare, amicale e sociale, sperando che venga conosciuto e valorizzato come ben merita.
Grazie ancora e tanta cordialità!
Domenico Lanciano Mare di Vasto (Abruzzo), mercoledì 05 aprile 2017 ore 19,59