Apprendiamo dagli organi di informazione, che la sede staccata di Tortorici, dell’Istituto tecnico Giuseppe Tomasi di Lampedusa di Sant’Agata di Militello, unica istituzione scolastica di istruzione superiore presente nel centro montano dei Nebrodi, sarà soppressa e le classi dovranno essere trasferite.
Un altro duro colpo per Tortorici, in passato qualificato punto di riferimento comprensoriale, ed oggi mortificata e costretta a subire l’ennesima spoliazione.
Un danno enorme al già compromesso sistema economico. L’importante istituzione porta movimento e produce economia, per la presenza del personale scolastico e degli alunni, che ogni giorno arrivano anche da fuori. Gli studenti del posto rimangono nel loro paese e spendono i soldi nelle attività del luogo. Inoltre, costringere i ragazzi a raggiungere Sant’Agata, oltre ai maggiori e significativi costi che dovranno sostenere le famiglie, farà aumentare i rischi determinati dalla percorrenza del tragitto, con l’aggiunta di altri disagi, perché gli scolari sottrarranno oltre due ore al giorno da dedicare al viaggio. Con la scuola sul posto, i giovani – molti dei quali peraltro, provenendo dalle contrade, affrontano già un viaggio – potrebbero recuperare qualche ora di sonno la mattina e avere a disposizione più tempo da destinare allo studio e al tempo libero di pomeriggio.
Mentre si consuma un dramma sociale ed economico enorme, ad impressionare è il silenzio tombale del Comune il quale, qualora tale scelta fosse dipesa solo da ragioni economiche inerenti il canone pagato dalla ex Provincia, avrebbe potuto individuare altri locali, anche di proprietà o, in alternativa, compartecipare alla spesa.
Le scriventi organizzazioni si faranno parte diligente per verificare se ancora vi siano le condizioni per impedire che tale atto possa diventare concreto e attuabile, anche alla luce della presunta disponibilità che avrebbe manifestato la proprietà dell’edificio che ospita la scuola, e porre in essere ogni utile iniziativa per difendere un presidio istituzionale di grande importanza e prestigio per la comunità oricense.
Biagio Oriti CGIL,
Basilio Caruso CISL,
Nunzio Musca UIL