I soldati dell’esercito italiano sui mezzi dell’Amt per garantire l’incolumità del personale dell’azienda e degli utenti. Non si tratta di una esagerazione ma di una seria richiesta formulata dal sottoscritto Vincenzo Parisi, presidente della commissione al Bilancio, a tutti i soggetti interessati dopo aver preso atto che nei luoghi pubblici succede di tutto. Insulti, calci e pugni agli autisti ed ai controllori dell’Amt, da parte di personaggi arroganti che non vogliono pagare il biglietto e che credono che le regole valgano per tutti tranne che per loro, sono episodi che si stanno ripetendo con una continuità preoccupante. Nell’ultimo caso, l’aggressore, attraverso facebook, si è pure vantato della sua impresa sottolineando di non volersi giustificare ma adducendo pietose scuse che lasciano il tempo che trovano. Il risultato? Circa 100 “like” e un’ arena mediatica con commenti di ogni tipo. L’azione legale intrapresa dall’Amt e il sit in di stamattina davanti alla Prefettura da parte dei sindacati sono segni importanti di cambiamento rispetto al passato. Per evitare, però, di fare un passo indietro e tornare al punto di prima occorre un provvedimento forte all’interno dei luoghi pubblici particolarmente sensibili dove la prepotenza di certa gente danneggia l’intera collettività. Così dai pronto soccorsi ai mezzi pubblici la presenza di militari armati può essere un ottimo deterrente nei confronti di certi soggetti che non accettano l’autorità e dove le buone maniere sono sinonimo di debolezza. A mali estremi, estremi rimedi e solo così, forse, si potrà mettere fine a Catania a questo far west dove vige la legge del più forte. Se non si pone un freno ora rischiamo di trascendere ulteriormente rischiando, da qui a poco, perfino la tragedia.