“A tre mesi dall’avvio della nuova società che si occuperà del ciclo dei rifiuti a Messina, l’Amministrazione non ha risposto a nessuna delle domande poste dalla Fit Cisl”. Così i segretari messinesi della Federazione Trasporti della Cisl, Manuela Mistretta, Rosaria Perrone e Letterio D’Amico subito dopo l’incontro convocato dall’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua per discutere del post-Messinambiente.
«A scanso di equivoci – premettono i segretari – confermiamo l’assoluta necessità di aprire un nuovo capitolo per il settore quindi bene ha fatto l’amministrazione a ricominciare da zero con una nuova società, mentre molto meno positive sono le modalità con la quale il nuovo soggetto sta partendo. Spiace notare, per esempio – aggiungono – che dal punto di vista operativo non c’è ancora nulla di concreto sul tavolo. Se sembra che nessun problema ci sia per il passaggio alla nuova società MessinaServizi Bene Comune dei lavoratori ex Messinambiente ed Ato3, al momento l’amministrazione però non è in grado di garantire le anzianità di servizio, il cosiddetto “corredo”».
«Anche sulla dotazione dei mezzi – continuano Mistretta e D’Amico – la confusione è tanta. Nel piano Aro si parla di un investimento di otto milioni di euro, ma sui tempi non solo non c’è certezza, ma l’amministrazione sembra intenzionata addirittura ad effettuare un noleggio trimestrale degli stessi vetusti mezzi di Messinambiente. Il problema è che tutte le assicurazioni ed i contratti coi fornitori scadranno il 31 dicembre, con la cessazione del contratto di servizio e della stessa Messinambiente. Chi farà le gare? Chi individuerà il broker? E nel frattempo come si andrà avanti?».
Anche dal punto di vista organizzativo, per la Fit Cisl, le ombre sembrano più delle luci. «I contratti di affitto dei locali di via Dogali cesseranno al 31 dicembre – spiegano i segretari – e l’ipotesi prospettata dall’amministrazione, e cioè di trasferire tutti gli uffici nelle palazzine dello stadio san Filippo, presenta parecchi disagi per utenti e lavoratori».
Buio fitto anche per quanto riguarda i vertici societari. “Ci è stato riferito – annotano Mistretta, Perrone e D’Amico – che l’amministrazione sta vagliando professionalità con esperienza nel settore, ma niente di più: né un nome, né un curriculum, solo buone intenzioni».
La Fit Cisl aveva appreso con soddisfazione l’intenzione di ripartire da zero e di creare le basi per una società sana ma da questo primo confronto, il timore è che si stia ricadendo negli stessi problemi che hanno affossato Messinambiente e tutta la città.