Ieri la seduta del Pre-CIPE: avrebbe potuto essere quella che approvava il progetto della Nuova 106. Solo una grande e partecipata manifestazione a Roma può rilanciare le ambizioni della Calabria di poter vedere finalmente l’inizio dei lavori sulla S.S. 106. Ora tocca ai sindacati ed a tutti noi che dovremo affiancarlo
L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” a seguito della convocazione della riunione preparatoria del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), avvenuta ieri 19 luglio 2016 alle ore 18.00, presso la sala 32 della sede di Via della Mercede 9, a Roma intende ribadire la propria delusione circa la mancata approvazione del progetto della Nuova S.S.106 tra Sibari e Roseto.
Sui fatti è intervenuto il presidente dell’Associazione Fabio Pugliese il quale sostiene che «sulla Nuova S.S.106 è stata persa una grande occasione. Se il Consiglio Superiore avesse approvato il progetto il 15 luglio ieri l’opera sarebbe stata inserita nell’ordine del giorno del prossimo CIPE e nel giro di massimo 10 giorni avremmo avuto la tanto attesa delibera di pubblica utilità che avrebbe sancito l’avvio dei lavori».
«Purtroppo – continua Pugliese – non è stato così. “Entro luglio lo sblocco della S.S.106” aveva garantito il Premier Matteo Renzi il 10 marzo scorso nella sua ultima visita in Calabria appena qualche mese prima delle amministrative. Ora c’è il rischio che lo stesso venga a fine mese a promettere ai calabresi l’avvio dei lavori per novembre o dicembre. Magari a raccontarci che i lavori partiranno ad ogni costo anche se solo per i primi 18 chilometri (con tutto che ciò è praticamente impossibile perché il progetto deve essere necessariamente approvato nella sua interezza), e tutto ciò al fine di ottenere i voti per il referendum di ottobre».
«Non voglio soffermarmi troppo sulle responsabilità di quanto è accaduto: assenza totale ed ingiustificabile dei parlamentari calabresi mai interessati all’opera, sindaci che in qualche caso hanno lavorato per il proprio “orticello”; sindacati che hanno avuto troppa fiducia delle promesse dei parlamentari calabresi che sono state palesemente tradite».
«Ora bisogna vedere – afferma Pugliese – se alle promesse di mobilitazione (da tutti sbandierata), seguiranno i fatti: non credo, in tutta onestà, che serva una mobilitazione in Calabria ma sono convinto che occorre andare a Roma e, soprattutto, sono assolutamente dell’idea che una protesta è necessaria adesso, entro fine luglio e non dopo l’estate quando sarà ormai troppo tardi».
«Purtroppo, temo che i sindacati non riescano a percepire il momento ed a cogliere l’attimo così come credo che non serva una mobilitazione solo dei sindacati, solo dell’associazionismo, solo dei sindaci ecc. Credo che sia necessaria una mobilitazione complessiva, larga e partecipata: tutti dobbiamo sostenere il sindacato con la nostra presenza e pretendendo che al loro fianco ci siano i sindaci, la Regione Calabria, i lavoratori, ecc. Solo se noi decideremo di pretendere ciò che ci spetta riusciremo ad ottenerlo. Se continueremo, invece, a credere alle promesse della politica non accadrò mai nulla».