Tony Blair ammette finalmente che quella guerra contro Saddam era sbagliata. Con una memorabile marcia della pace nell’ottobre 1990 e altre manifestazioni.
In questi giorni, a Londra l’ex Primo Ministro della Gran Bretagna Tony Blair sta rivelando le verità sulla guerra in Iraq affermando che, nonostante fosse sbagliata e senza fondamento per intervenire contro il dittatore Saddam Hussein, ha deciso, assieme agli Stati Uniti di George Bush padre, di iniziare un conflitto armato che ha prodotto tanti eccidi e tante devastazioni da generare poi una moltitudine di terrorismi i quali (specialmente con l’ISIS) stanno ancora adesso sconvolgendo non soltanto l’intero Medio Oriente ma molti equilibri mondiali, provocando tra l’altro pure le migrazioni che interessano gran parte dei Paesi cosiddetti occidentali, tra cui l’Italia e anche Agnone che è divenuta sede di molti migranti e rifugiati.
Le nuove generazioni devono sapere che Agnone aveva detto “NO alla guerra in Iraq – NO a tutte le guerre” con un movimento spontaneo nato negli ambienti del Cenacolo Culturale francescano Camillo Carlomagno, per iniziativa dell’Università del Riequilibrio (l’antenata dell’attuale Università delle Generazioni), con una intensa campagna giornalistica dal mensile “L’Eco dell’Alto Molise” nel settembre 1990 e con un grande corteo-fiaccolata, svoltosi nell’ottobre 1990 dalla chiesa dei Cappuccini fino a Piazza Plebiscito con la partecipazione di tutto il clero e di varie autorità civili tra cui l’allora sindaco Franco Marcovecchio, che ha concluso con un veemente e appassionato discorso la sentita e riuscita manifestazione.
Adesso ci troviamo davanti alla sterile ammissione di chi ha provocato quella guerra sbagliata. Ma le guerre – Agnone ha affermato allora solennemente e drammaticamente – sono tutte sbagliate. E le guerre costano sempre talmente tanto socialmente ed economicamente che solitamente (come dimostrano millenni di Storia) destabilizzano per decenni e a volte per secoli i popoli. Le guerre portano sempre miserie, malattie e tragedie. E da questa guerra all’Iraq, così come ancora da quelle in atto in varie parti del pianeta, hanno origini tutte le devastazioni socio-economiche che il mondo intero sta soffrendo dalle grandi città fino alle più lontane periferie, come Agnone e l’Alto Molise che pagano le conseguenze di tali insensate guerre persino con i tagli ospedalieri. Se l’Europa sta ritornando quasi al medioevo (specialmente con le guerre di religiose che nascondono sempre imperialismi e dittature varie) ciò ha origine nelle palesi smanie egemoniche delle Potenze planetarie che si fronteggiano sempre più in guerre neo-coloniali.
Le attuali guerre provocano anche le migrazioni. E, paradossalmente, gli immigrati non sono accettati nel loro territorio proprio da quegli Stati che li provocano come, ad esempio, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Tanto è che sul tema dei migranti la Gran Bretagna ha basato persino il referendum sulla Brexit per l’uscita dall’Unione Europea. Già questa drastica e drammatica decisione ci dà il senso e le dimensioni di quanto gravi siano alla fine le guerre in Iraq, in Afghanistan, in Siria e il neo-colonialismo delle grandi Potenze.
Adesso, i popoli (in particolare quello italiano) stanno pagando le tristissime conseguenze di queste guerre egemoniche con l’immane crisi economica (specialmente con il dissesto delle banche) e con tutto ciò che ha impoverito la gente, facendo tornare il mondo indietro di decenni. Chi pagherà per questi errori?… sempre i più deboli, nonostante l’ammissione di chi li ha commessi. Per logica dovrebbero pagare Stati Uniti, Gran Bretagna e tutti coloro che ne sono stati complici in alleanze anticostituzionali, come veniva sollevato in ogni parte del mondo (specie in Italia, articolo 11 della Costituzione) dai movimenti anti-guerre.
Agnone e l’Alto Molise nell’ottobre 1990 avevano detto un forte “NO” alla “madre di tutte le battaglie” ma adesso si trovano a dover pagare troppo pesantemente per errori commessi da altri. L’Università delle Generazioni, perciò, invita tutti e specialmente i giovani a prendere piena coscienza della storia attuale e di educarsi bene alla pace, sempre ovunque e comunque. La guerra e le altre violenze sono soltanto un inarrestabile moltiplicatore di odio e di devastazioni, in ogni angolo del mondo, come dimostrano anche le più recenti vittime italiane di Dacca in Bangladesh!
Redatto da Università delle Generazioni