locandina_mostra_locriUn nuovo evento per la Locride artistica: martedì 12 luglio 2016, alle 19.30, a Locri, riapre lo Studio Arkè con il vernissage della mostra “Poco prima dell’aurora” di Luce Resinanti. La storica Galleria negli anni ’90 e fino al 2007 ha costituito una vera rivoluzione nella cultura del territorio presentando in Calabria, e promuovendole in modo indipendente, la cultura del design d’autore nonché diverse sperimentazioni artistiche contemporanee. Nel piccolo spazio su Piazza del Tribunale, ora Piazza Fortugno, si sono succedute mostre sul grande design italiano di Sottsass, Mendini, Colombo, Superstudio o sul design spagnolo, dai mobili storici di Dalì alle opere dei giovani autori catalani emergenti. Numerose esposizioni sono state dedicate al design della luce (dalle opere di Maurer ai nuovi concetti di luce immateriale) e del vetro (dalla mostra personale di Palterer, alle sperimentazioni di Sipek, Atelier Oi), a giovani autori e a produzioni che si sarebbero affermati sulla scena internazionale (da Serfaty a Loschiavo con Alianteedizioni, a Grcic o al design di punta di quegli anni, con le opere di Starck, Tusquets, Arad, Rashid o Santachiara). Lo studio Arkè, diretto da Marò D’Agostino, responsabile e curatrice, ha osato con proposte trasversali, allestimenti, eventi che poi si sono rivelati anticipatori di tendenze e filosofie: una passerella, tuttavia, anticelebrativa e silenziosa, come nel suo stile; in una certa misura didattica ma mai indottrinante, che si è intersecata con la permanente attenzione alle istanze creative degli artisti del territorio e ai dialoghi possibili tra stili e linguaggi differenti: «Ho voluto che Locri avesse uno spazio per la complessità delle arti come avrebbe potuto essere al centro di New York, a Tokio o a Milano, pur mantenendo un senso proprio e la sua ineludibile diversità».

Il progetto per il nuovo corso è quello di ribaltare la priorità degli interessi e delle proposte elaborate in precedenza, focalizzando l’obiettivo sulle arti visive e sulla ricerca video fotografica e musicale rispetto al design che sarà considerato nei suoi rapporti con le diverse arti. È attivata una rete di collaborazioni con realtà del settore con cui si possano condividere i presupposti operativi ma pure gli eventi artistici. Altro e non secondario obiettivo è quello di dotare la Locride di una galleria che possa presentare le opere di artisti significativi dell’arte contemporanea internazionale.

Si inizia con la mostra di Luce Resinanti, “Poco prima dell’aurora”, curata da Marò D’Agostino in stretta collaborazione con l’Associazione culturale “Exfabbricadellebambole” di Milano. «La prima spinta all’arte, per Luce è forse lo stupore: uno stupore poetico, che si rianima ogni volta che ci si avvicina al suo lavoro – scrive Luca Rendina ‒ Si tratta sempre di forme non visibili, che nascondono, nel suo coerente percorso artistico, quell’atteggiamento dell’artista proteso alla ricerca dell’oltre, al di là dei margini dell’opera stessa e soprattutto al di là dell’apparente. Aggiungerei, per raccontare meglio questa mostra dal poetico titolo “Poco prima dell’aurora” come la presenza che si avverte non c’è, ma ci trasporta lo stesso in un astrattismo carico di poetica energia e di anticipazioni su quello che ci aspetta. Sono opere preziose, tese a rendere ciò che alla visione si sottrae e a dare corpo a quanto vi è di più inafferrabile. Ecco perché questi lavori in bilico tra pittura e scultura non rivelano il proprio inizio e non sembrano indicare una fine. Si presentano concreti, tangibili ma si sottraggono a ogni visione che voglia definirli». Luce Resinanti, milanese, crea immagini e atmosfere dai materiali solitamente considerati “di scarto”. «Lavoro con fili, carta dei cioccolatini, imballaggi, stagnola. Mi piacciono i materiali riflettenti, ori, argenti, madreperla… ritaglio e ri-assemblo, snaturo e trasfiguro, forse nobilito» dice. Il materiale tratto dalla realtà porta innanzitutto suggestioni poetiche, vede attivata nel suo nuovo utilizzo quella bellezza che, nella funzionalità del quotidiano, non era quasi lecito notare.

«Questa terra ha bisogno di dialogare e di confrontarsi – conclude Marò D’Agostino ‒ Nell’ultimo decennio si è manifestato un progressivo senso di isolamento inversamente proporzionale all’espandersi delle possibilità virtuali di comunicazione che il web ha diffuso. È una situazione paralizzante che nella Locride rischia di non trovare una via d’uscita e di affossare le energie straordinarie che pure ci sono. L’arte può per sua natura avere un ruolo propulsivo essendo comunque un medium di conoscenza. Ognuno di noi ha il dovere di intervenire, cercando e condividendo soluzioni originali e alternative alle logiche inibitorie del profitto». Per la Galleria Arkè è l’inizio di una nuova avventura.

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