Fra gli arrestati nell’operazione “Spazio di Libertà” vi sono i diversi fiancheggiatori dei due latitanti, coloro che curavano e gestivano la latitanza di Crea Giuseppe e Ferraro Giuseppe fungendo da “vivandieri”, assicurandone i collegamenti con gli altri membri della cosca e, più in generale, con i familiari, procurando loro appuntamenti con soggetti terzi o riportando loro e per loro conto le c.d. “imbasciate”, provvedendo altresì a realizzare un covo completamente mimetizzato nella fitta vegetazione, fornito di acqua corrente, energia elettrica, bagno con doccia e di una cucina.