Il Comitato “El Puente per Carlo” ci invia, al fine della pubblicazione, per nome e per conto della famiglia di Carlo Iannuzzi la nota riportata di seguito: <<Se qualcuno dicesse che l’esistenza umana possa essere messa a rischio in deroga alle più elementari regole del vivere comune, penseremmo che costui non sia affatto nel vero. E invece così non è. È la verità raccontata dalle cronache degli ultimi mesi e anni circa la pretestuosa violenza ormai diffusa su scala globale ed è la verità di un fatto recente accaduto a Buenos Aires.
Nella notte il 26 e 27 novembre scorso, in una strada della capitale argentina, il nostro Carlo, un programmatore informatico di ventinove anni, laureatosi all’Università della Calabria e residente a Roccella Jonica, è stato ritrovato riverso a terra con una ferita alla testa da cui sgorgava sangue copioso. Nessuno sa con precisione quanto tempo sia rimasto in quello stato. La diagnosi dei medici parla di trauma cranico encefalico grave, e sebbene i sanitari siano ottimisti perché Carlo non è più in terapia intensiva la degenza sarà lunga, il periodo di ripresa assai lento.
Al momento Carlo è ricoverato all’Hospital Italiano di Buenos Aires, una clinica privata perché l’ospedale statale dove era stato inizialmente accolto non era adeguatamente attrezzato per affrontare l’emergenza.
Il nostro progetto è di esercitare il legittimo diritto alla salute e alla cura nei riguardi del cittadino italiano Carlo Iannuzzi. A tutt’oggi l’interesse, pure prezioso e importante, dimostrato dalle Istituzioni e dall’opinione pubblica non ha prodotto atti a garanzia di tale diritto.
Carlo è partito per il Sud America nella piena libertà di movimento e nel tentativo di riorganizzare la propria vita anche attraverso il nuovo lavoro che aveva da poco ottenuto. Il nostro desiderio più profondo è di riportarlo sano in patria, dove ha sempre detto di voler tornare spinto dall’idea “Il mondo è piccolo, perché Roccella è grande”.
Intendiamo infine ringraziare le centinaia di persone che in queste settimane hanno dimostrato la loro vicinanza e il loro affetto, manifestandoci la loro sincera solidarietà.>>