Il 27 luglio l’incidente a Minissale, pochi giorni fa la morte del ragazzo diciottenne sulla Panoramica: «Dimostrata l’assoluta incapacità a gestire la vivibilità» Una scia di sangue che ha segnato profondamente quest’estate. Gli incidenti, in città, non si contano. La punta dell’iceberg è la Panoramica, come abbiamo avuto modo di analizzare nei giorni scorsi, ma anche nel resto della città la frequenza di episodi più o meno gravi è sempre più preoccupante. Così c’è chi alza la voce, come il Comitato “La nostra città”: «Lo scorso 27 luglio – si legge in una nota – un ragazzo veniva schiacciato da un tir a Largo La Rosa a Minissale. Durante il mese di agosto le strade di questa città hanno visto tanto altro sangue. Ormai il numero di incidenti e la loro gravità non rientrano più nelle percentuali di ogni città metropolitana. Messina paga una assoluta mancanza di politiche per la mobilità, un assoluta mancanza di vigilanza, una scandalosa manutenzione ordinaria delle sedi viarie. Non esistono dispositivi di prevenzione e contrasto delle violazioni alle norme di comportamento alla guida. I prossimi giorni, con la riapertura delle scuole e delle attività commerciali, tornerà l’inferno quotidiano. L’amministrazione comunale aspetta da Roma l’approvazione dei progetti di “mobilità sostenibile”. Ridicolo. I responsabili, a tutti i livelli, della circolazione e dei trasporti pubblici, da oltre 20 anni dimostrano assoluta incapacità a gestire la vivibilità in questa città. I fallimenti delle Ztl, dell’ecopass, delle aree pedonali, sono li a dimostrare incapacità e superficialità nei provvedimenti». «Il sindaco Buzzanca – si legge ancora – è l’unico sindaco che,oltre ad essere il rappresentante istituzionale dell’amministrazione ha anche “poteri speciali” assoluti nel campo della viabilità come in altri campi. Sommando tanto potere, in questi due anni, avrebbe potuto e dovuto dare un segnale forte di cambiamento. Tutto questo non c’è stato. Spieghi, allora, alla Città quali sono i motivi reali di tanto immobilismo e impotenza».
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