Nell’ambito del programma di riordino del Servizio sanitario regionale, la Regione Calabria si è determinata per la riconversione di alcuni presidi ospedalieri in Casa della Salute. Tale scelta è stata sicuramente condizionata dalla necessità di ridimensionare la rete ospedaliera da una parte e, dall’altra, di rifondazione della rete territoriale, utilizzando risorse provenienti dal POR Calabria.
Una prima considerazione deve essere offerta a tale proposito per spiegare le difficoltà e le resistenze che hanno accompagnato tale processo. Da una parte, difatti, le cittadinanze interessate da tale percorso hanno vissuto la chiusura dei presidi ospedalieri in una prospettiva negativa di perdita di una tutela e di garanzie assistenziali. Dall’altra, gli operatori coinvolti hanno vissuto tale prospettiva come un vero e proprio declassamento della propria professionalità vivendo, quindi, essi stessi, una fase di disorientamento e disagio lavorativo.
Un’analisi più obiettiva porta invece a ritenere come il processo di trasformazione avviato dalla Regione Calabria rappresenti una grande opportunità soprattutto se vissuta alla luce dei mutati bisogni assistenziali, dell’affermarsi delle condizioni di cronicità e, di conseguenza, del dover perseguire una rifondazione del sistema delle cure primarie riposizionando il baricentro dell’assistenza sul territorio e non già sull’attività ospedaliera, riservata alle acuzie e, soprattutto, da concentrare in presidi in grado di garantire, attraverso una casistica quali-quantitativamente idonea, l’adeguatezza degli interventi assistenziali.
Alla luce di tali preliminari considerazioni, l’Asp di Catanzaro ha ritenuto che l’attivazione delle funzioni della Casa della Salute di Chiaravalle dovesse essere accompagnata da un percorso formativo esteso peraltro ai comuni ed alle organizzazioni di rappresentanza dei cittadini, indispensabile per rimuovere lo scetticismo di questi ultimi e per guidare il riposizionamento degli operatori. Preliminarmente l’Asp ha predisposto, secondo le indicazioni regionali, il progetto iniziale e lo studio di fattibilità realizzato, quest’ultimo in collaborazione con il Formez.
Nell’ottobre 2014, nelle more dell’avvio della ristrutturazione dell’ex presidio ospedaliero (finanziata per 8 milioni di euro e comprensiva della tecnologia), per la quale è stata già affidata la gara di progettazione – direzione lavori – vulnerabilità sismica, l’Azienda, di concerto con la Regione, ha provveduto ad avviare le attività proprie della Casa della Salute, così per come identificate nel DPGR n. 185/2012. Il primo passo non poteva che essere rappresentato dall’ingresso nella Casa della Salute dei medici di assistenza primaria.
Prima esperienza di livello regionale, da dicembre 2014 i medici di assistenza primaria che operano nell’ambito territoriale di riferimento, aggregati in forma associata complessa, operano all’interno della Casa della Salute in una area a loro dedicata.
Prima esperienza nella Regione Calabria, in contiguità con i medici di assistenza primaria è stato attivato un ambulatorio infermieristico. Presso la Casa della Salute è stato attivato il Punto unico di accesso (PUA) e in contiguità sono state attivate le funzioni di valutazione multidimensionale, decentrandosi così dalla sede distrettuale le attività di accesso ai servizi e di valutazione dei bisogni complessi.
Si è poi provveduto a decentrare le attività di Assistenza Domiciliare, secondo la più complessa visione di sistema definita col DPGR n. 12/2011.
A questo punto, nel breve volgere di pochi mesi, ha cominciato a prendere forma l’assetto organizzativo-funzionale della Casa della Salute.
In rapida successione, vengono qui di seguito elencati i servizi attivi:
1. Ambulatori medici di Assistenza Primaria
2. Continuità Assistenziale (guardia medica)
3. Punto Primo Intervento
4. Postazione 118
5. Ambulatori specialistici (deve annotarsi anche la recente attivazione di un ambulatorio per le cure palliative)
6. Punto Unico di Accesso
7. Unità di Valutazione Multidimensionale
8. Servizio ADI
9. Consultorio
10. Ambulatorio CSM
11. Ambulatorio SERT
12. N.P.I
13. Articolazione Dipartimento di Prevenzione (Medicina Legale Ufficio Vaccinazioni)
14. Servizio di Riabilitazione (allo stato solo ambulatoriale ma in via di accreditamento per divenire una riabilitazione estensiva extraospedaliera a ciclo diurno e residenziale)
Da circa un mese, in via sperimentale, è stato altresì attivato un ambulatorio per le fragilità, gestito da uno specialista geriatra. Il processo di trasformazione è accompagnato da un parallelo percorso formativo organizzato in collaborazione con l’Osservatorio Regionale sulla Salute del cittadino (ORSAC), istituito presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro. Tale percorso, di durata annuale, è incentrato sulla governance comunitaria per la salute e si accompagna ad eventi formativi collaterali relativi a:
-integrazione sociosanitaria dei percorsi di cura
-procedure infermieristiche
-sistemi di valutazione multidimensionale
-definizione dei PDTA
Tale percorso formativo partecipino i comuni dell’ambito, Cittadinanza Attiva, l’AISM, l’UILDM, l’AVIS, le associazioni culturali presenti sul territorio. Grazie a tale percorso sono stati attivati 4 tavoli di lavoro tra cui deve sottolinearsi quello relativo al forum dei cittadini che consente di concretizzare, forse unico esempio nella regione, una reale programmazione partecipata.
Da circa un mese è stata avviata specifica sperimentazione di telemedicina grazie ad un progetto regionale (Smart health). Non può infine trascurarsi di ricordare come la Casa della Salute di Chiaravalle aderisca ad un network di confronto nazionale coordinato dall’AUSL di Parma.