La Direzione Investigativa Antimafia – Sezione Operativa di Messina rende noto che nella mattinata odierna, a conclusione di un’articolata e complessa indagine, , coordinata dal Centro Operativo di Catania, nel quadro di una più ampia attività istituzionale finalizzata all’aggressione dei patrimoni illecitamente acquisiti dalle cosche mafiose, avvalendosi nella fase esecutiva del Commissariato della Polizia di Stato di Taormina, ha dato esecuzione a provvedimenti ablativi di beni, per un valore complessivo di circa 4milioni di euro, nella disponibilità di Concetto Bucceri, personaggio già noto alle forze dell’ordine, attualmente detenuto ed organicamente inserito, secondo copiose risultanze processuali, nella consorteria criminale dei “Picanello”, collegata al clan mafioso etneo dei “Santapaola”; e di Salvatore Di Salvo, detto “Sam l’Americano”, anch’egli detenuto per reati di mafia, ritenuto esponente di spicco del clan dei “barcellonesi”, operante nella fascia tirrenica della provincia di Messina.
I provvedimenti sono stati emessi dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione, a conclusione di una complessa attività svolta dagli specialisti della Sezione Operativa di Messina, su proposta formulata dal Direttore della D.I.A. Nunzio Antonio Ferla, in ordine al Concetto Bucceri e, previo coordinamento del Procuratore Capo, Dr. Guido Lo Forte e dei Sostituti Procuratori della Repubblica presso la locale D.D.A. di Messina, Dr. Vito di Giorgio e Dr. Angelo Cavallo, per Salvatore Di Salvo.
tribunale messinaLe attività d’indagine, poste in essere dagli investigatori della D.I.A., previa ricostruzione di innumerevoli passaggi finanziari, hanno permesso di rilevare una considerevole incapienza reddituale dei soggetti attenzionati che, nel tempo, sono riusciti ad incrementare il loro lucroso patrimonio curando, nel contempo, le attività imprenditoriali di loro interesse. Gli elementi info-investigativi, elaborati in un’ottica di aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati, hanno consentito di dimostrare come i soggetti proposti siano riusciti a schermare, attraverso la compiacenza di fidate “teste di legno”, anche organismi societari operanti, con fatturato considerevole, nel settore delle commesse pubbliche. Le motivazioni formulate, nell’ambito delle proposte trasmesse all’Autorità Giudiziaria messinese, hanno fotografato l’illecita accumulazione del patrimonio, risultato essere, anche sulle base delle indagini finanziarie eseguite, sproporzionato rispetto ai redditi ufficialmente dichiarati.
Il provvedimento di sequestro ha interessato i seguenti beni:
- nr. 1 impresa (società di capitali esercente attività di costruzione e opere di ingegneria civile) comprensiva del patrimonio aziendale e quote sociali;
- nr. 1 (una) unità immobiliare (fabbricato) ubicata nel Comune di Gallodoro (ME);
rapporti finanziari.
- quote sociali della “P.C.T. Costruzioni S.r.l. unipersonale”, attiva nel settore dell’edilizia e del commercio di abbigliamento, con sede in Barcellona P.G., con relativo patrimonio aziendale;
diversi autoveicoli, un trattore ed un rimorchio.