Adesso parlo io, nota riguardante il comizio di Roberto Bonaccorsi che lo stesso ha diffuso. Di seguiti il testo: << Un’ora di comizio in piazza Duomo per alzare il velo sui gravi fatti accaduti nei due anni di mandato da sindaco e chiamare i cittadini alla mobilitazione. Ieri Roberto Bonaccorsi, primo cittadino di Giarre, ha raccontato ad oltre un migliaio di persone di pesanti intimidazioni, resistenze della burocrazia, attacchi a sfondo politico subiti attraverso dossieraggio e ripetute denunce anonime alla magistratura contabile. «Tutto questo accade perché sono un soggetto scomodo, purtroppo a Giarre c’è ancora chi non accetta le scelte degli elettori e vuole sovvertire la democrazia attraverso sotterfugi e tranelli».
LE INTIMIDAZIONI. Bonaccorsi è stato oggetto di atti di chiara matrice intimidatoria, denunciati a forze dell’ordine e Prefetto, che il sindaco ha reso noti adesso per dare l’idea del «clima avvelenato della politica giarrese»: il 20 novembre 2013 un proiettile è stato lanciato contro le vetrate dello studio del sindaco; poi, nelle settimane successive, i furti accaduti in Municipio di computer ed agenda personale di Bonaccorsi. «Ringrazio i carabinieri per come mi sono stati accanto ma quell’atto vile compiuto da chi ancora oggi continua a nascondersi non mi ha fermato».
IL CONSIGLIO, GLI IMBROGLI, GLI SPRECHI DEL PASSATO. Alcuni passaggi del discorso del sindaco sono stati dedicati ai fatti accaduti in aula fin dal 2013: le schede taroccate per l’elezione del presidente del Consiglio; l’invio, nella seduta dello scorso 11 giugno, della relazione sui debiti del Comune del dirigente finanziario Lipari con inquietanti ombre sul protocollo e su alcuni consiglieri d’opposizione. «Si tenta di screditare il sindaco e di condizionare il libero convincimento di chi deve prendere decisioni importanti per il futuro di Giarre. Tutto questo non può lasciarci indifferenti, ma non ho sentito la chiara condanna da parte dei partiti, della società civile, di chi si gonfia il petto con parole come legalità ed etica».
Sugli affidamenti milionari senza gara precedenti a 2013 e sugli sprechi, come nel caso dei tre software da circa 400 mila euro mai utilizzati dal Comune, Bonaccorsi ha annunciato di aver presentato un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione.
DENUNCE ANONIME. «Da marzo 2014 ad oggi si sono susseguite una serie di denunce anonime e falsi dossier con nomi falsi a Corte dei Conti, Assessorato degli Enti locali, Ministero dell’Interno, atti privi di fondamento con l’obiettivo di screditarmi e di non fare il bene di Giarre».
PRG E RIFORMA DELLA BUROCRAZIA. «Dopo aver consultato i tecnici, abbiamo varato un emendamento al Prg che non prevede nuove aree residenziali a Giarre. Da lì sono iniziati i problemi per la nostra amministrazione. Stesso discorso vale per la riforma della struttura amministrativa del Comune, pensata per mettere l’ente al servizio dei cittadini e non di chi ne occupa le poltrone. Tutti questi atti sono stati vissuti come un oltraggio da chi vede i proprio interessi scalfiti ed occupa posizioni di privilegio a scapito di tutti noi».
NON MI DIMETTO, VADO AVANTI. «Sono un soggetto scomodo, ho denunciato tutto alla magistratura, sono un sindaco difficile, che non parla politichese, che non è un politico di professione. Sono certo di avere la fiducia di tutti voi, voglio tranquillizzare tutti: non mi dimetto. Se c’è qualcuno che dovrebbe dimettersi dalla politica sono i signori delle schede false in Consiglio comunale e tutti coloro che pensano che Giarre ed il Comune siano a disposizione dei loro interessi».
APPELLO FINALE ALL’UNITÀ. «Voglio cambiare questa città con tutti voi al mio fianco e la piazza gremita di questa sera mi dà ancora più forza, tutti assieme possiamo farcela, non possiamo accettare il tentativo di alterare la democrazia. La politica non è questo».
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