LabDem, documento del coordinamento provinciale sulla necessità di rinnovare il partito: <<Costituito alla presenza del coordinatore regionale LabDem Sicilia Francesco Barbalace il comitato provvisorio LabDem Area Nebrodi con gli attivisti Emilio Ricciardo (Ficarra), Alessia Di Stefano (Montalbano Elicona), Sebastiano Di Francesca (Pettineo), Paolo Rotelli (San Fratello), Maria Pittari (Patti), Valentino Pizzino (Capo d’Orlando), Rosario Onofaro (Naso), Tonino Caranna (Sant’Agata Militello) e Marilia Gugliotta (Librizzi).
Presente all’incontro a Capo d’Orlando anche il segretario provinciale del Partito Democratico Basilio Ridolfo. Durante il confronto si è discusso dei risultati delle ultime elezioni amministrative. Di seguito il documento firmato dal coordinamento provinciale di LabDem (Peppe Fera, Luigi Beninati, Saro Cucinotta, Gabriele Siracusano).
Da una lettura attenta del voto amministrativo in Sicilia è evidente come questo abbia rappresentato una sonora sconfitta non solo del presidente della Regione, battuto in casa a Gela, e la conferma del fallimento del suo governo, ma anche dell’intero PD laddove si è preferito proseguire nel continuismo politico e nella tutela dei califfati e potentati locali, confezionando liste fai da te o inglobando i trasformisti di tutte le stagioni.
Dove il partito ha avuto il coraggio di cambiare, lì si è vinto. A Bronte, ad esempio, il candidato del PD ha sconfitto consolidate famiglie politiche di centrodestra. Al contrario a Barcellona P.G., dove il PD, grazie all’acclarata insipienza politica dei gruppi dirigenti locali, coadiuvati anche da alcuni deputati regionali, ha affrontato le elezioni in condizioni di drammatica frammentazione, si è ottenuto il risultato di riconsegnare la città alla destra.
Tutto questo deve assolutamente stimolare una profonda riflessione sulle drammatiche condizioni in cui si trova il partito in Sicilia e sul fallimento del governo regionale, incapace di affrontare e risolvere i tanti problemi di carattere economico, sociale e ambientale che affliggono la nostra regione.
È per questo che ribadiamo ancora una volta la nostra richiesta di commissariamento del partito a livello regionale. Così come i vertici nazionali del PD si sono dimostrati sensibili alla grave situazione del Partito Democratico e del Comune a Roma, altrettanta sensibilità chiediamo sia espressa nei confronti della drammatica situazione in cui versa il PD in una delle più importanti regioni d’Italia.
In questo panorama sconfortante non possiamo che apprendere con estrema soddisfazione la notizia che il segretario provinciale del Partito a Messina Basilio Ridolfo ha rotto gli indugi e deciso di spezzare la sequela di veti da parte dei piccoli potentati locali, convocando per i primi di luglio l’assemblea provinciale del partito, rimettendo giustamente alle sue decisioni e non a inaccettabili accordi di vertice, la sua permanenza alla segreteria provinciale.
Ci appare un gesto di grande responsabilità e dignità politica e siamo pronti a sostenere Ridolfo adesso e ogni qual volta si muoverà per ribadire il rispetto delle regole di convivenza politica dentro il PD.
Il percorso che il partito provinciale ha di fronte è contrassegnato dal pesante compito di dover indicare ai cittadini messinesi e della provincia, da principale partito nazionale, una strada di sviluppo civile ed economico.
Per fare ciò bisogna lasciarsi definitivamente alle spalle il vecchio partito dei personalismi, dei consiglieri, degli assessori e dei vari califfi e capetti e costruire un partito dei militanti e dei simpatizzanti, un luogo di discussione democratica e di azione politica, in grado di dialogare con il mondo del lavoro, delle imprese e con tutti i cittadini.
In altre occasioni abbiamo indicato al segretario provinciale quali siano i nodi da sciogliere per iniziare un percorso virtuoso in tale direzione: assoluto rispetto delle regole democratiche statutarie, tesseramento trasparente e veritiero, nuove e più serie regole per le primarie.
Queste ultime, ribadiamo, rappresentano un momento politico importante della vita del partito, ma riteniamo che per esse si debbano prevedere regole ben precise che evitino i dubbi e le polemiche sollevate di recente. Cancellarle sarebbe un grave passo indietro.>>