Il sindaco, Renato Accorinti, la presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, insieme alla Giunta municipale, ai consiglieri comunali, e al segretario generale/direttore generale, Antonio Le Donne, hanno conferito stamani, nel corso di una cerimonia svoltasi nel Quartiere Fieristico di Messina, la cittadinanza onoraria al magistrato Nino Di Matteo, presenti i confaloni delle città di Roma e Messina. All’evento hanno partecipato tra gli altri il procuratore capo del Tribunale di Messina, Guido Lo Forte; il procuratore aggiunto del Tribunale di Messina, Sebastiano Ardita; il presidente dell’ARS, Giovanni Ardizzone; i deputati Enzo Garofalo e Valentina Zafarana; alcuni familiari delle vittime di mafia, tra cui le famiglie Manca, Campagna e Agostino; numerosi sindaci e rappresentanti della provincia di Messina e il primo cittadino di Villa San Giovanni, Rocco La Valle; il Gruppo Abele; Libera, Comunità di Sant’Egidio; Cambiamo Messina dal Basso, Avviso Pubblico; Movimento Agende Rosse – Messina Gruppo Graziella Campagna; Comitato Addiopizzo Messina e Palermo; Comunità Islamica Siciliana; Pino Maniaci e Telejato; Agende Rosse – Torino Gruppo Paolo Borsellino; Linda Grasso (ANPI – Scorta Civica – Agende Rosse Pa); MafiaMaps; Stampo Antimafioso; Wikimafia Associated; Riccardo Orioles; Libera Sicilia; Libera Messina; Movimento Taranto Respira; Anci Sicilia; Comunità di Sant’Egidio Sicilia; Meetup Grilli dello Stretto; Associazione “Dieci e Venticinque” Bologna; Associazione culturale Energia Messinese 2.0; GAP – Gruppo Antimafia Pio La Torre; Mario Zumbo (Corte D’Appello Messina); Santo Legrottaglie (Marina Militare); Colonnello Stefano Spagnol (Carabinieri); Ten. col. Pace (Finanza); Antonino Donato (Aereonavale); Antonino De Simone e Francesco Di Sarcina (Autorità portuale); Paolo Zumbo (Capitaneria di Porto); Pietro Guerrieri (Avviso Pubblico); Associazione Indietrononsitorna; Consulta Organizzazioni Sociali; Centro Islamico Messina; gli Ordini dei Medici Chirurghi Odontoiatri, dei Giornalisti, rappresentati dal presidente, Riccardo Arena, e dalla consigliera, Gisella Cicciò, e degli Architetti; Rete NoName – Antimafia in movimento (Bologna); Antimafia Duemila; Forum Palermo Acqua Bene Comune; Fabio Repici; Croce Rossa Italiana; i presidenti delle sei circoscrizioni cittadine, Francesco Palano Quero, Antonino Zullo, Natale Cucè, Vincenzo Messina, Santino Morabito e Orazio Laganà; i licei “La Farina – Basile”e Maurolico; gli istituti comprensivi Villa Lina- Ritiro, Tremestieri, A.Luciani, S.d’Acquisto, Boer – Trento, S.Francesco di Paola, Pascoli Crispi, Battisti-Foscolo e Giovanni XXIII, gli istituti superiori Minutoli, Verona Trento e Jaci; i sindacati CGIL, CISL, UIL, ORSA; Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CONFAPI, FIAVET, Confagricoltura, CIA, FAPI. Nel corso del suo intervento il sindaco Accorinti ha evidenziato che: “Per noi messinesi consegnare oggi la cittadinanza onoraria al magistrato Nino Di Matteo è motivo di grande onore ed orgoglio, perché Nino è il simbolo della nostra lotta alla mafia.
Questa giornata deve essere l’inizio di un percorso diverso se ognuno di noi fa la sua parte, prendendo spunto ed esempio dalla vita professionale di Di Matteo. Invito tutti noi, che fondiamo le nostre azioni sulla legalità e sulla trasparenza, a non fare mai un passo indietro ma cento in avanti. Rivolgo un pensiero ai cittadini per aumentare la loro presa di coscienza e la partecipazione alla lotta alla mafia con azioni concrete tutti i giorni e in ogni angolo di strada, evitando silenzi di complicità ed omissioni. Le istituzioni dello Stato facciano la loro parte, supportando coloro che contrastano la criminalità organizzata, attuando riforme ormai indifferibili, e la scuola, quale palestra di vita, dia un contributo concreto attraverso la crescita delle giovani generazioni all’insegna dei valori della legalità e della trasparenza. La presenza oggi di centinaia di giovani rafforza il mio pensiero. La partecipazione degli studenti è il segno tangibile di una comunità che vuole risorgere a partire dalle nuove generazioni per l’affermazione della legalità e della trasparenza, rappresentando un segnale di svolta per coloro che sono i cittadini di oggi e di domani”. La presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, ha sottolineato che: “Grazie, innanzitutto signor Sindaco, di aver desiderato una condivisione palese di quest’occasione così importante per la nostra città e grazie a tutti Voi che avete voluto partecipare a questo fondante momento in cui ringraziamo il giudice Di Matteo per la testimonianza che ci regala giorno per giorno con la sua vita ed il suo operato umano e professionale. Sono onorata e fiera di aver deliberato, in quanto presidente del Consiglio Comunale che ho l’onore di rappresentare, il conferimento di questa cittadinanza onoraria che, di fatto, lega simbolicamente un vero servitore dello Stato ad una comunità che lotta perché, a tutti i livelli, il valore della legalità venga introiettato quale valore assoluto. Il contrasto alle derive mafiose, che lastricano di drammi collettivi la storia della nostra terra, passa, senz’ombra di dubbio, dall’educazione delle nuove generazioni e dalla responsabilità di tutte le agenzie educative di formare cittadini consapevoli sviluppando il senso civico dei giovani e facendo loro comprendere come solo il rispetto delle regole permette di esercitare la libertà individuale e che soltanto il rispetto della res pubblica e dell’interesse generale potranno garantirci un’elevata qualità della vita. Ma la cultura della legalità, inevitabilmente centrale in un corretto dibattito politico e culturale, e la cura attenta e puntigliosa dell’interesse generale devono, altresì, svilupparsi in una fattiva coesione ed in un’unità d’intenti che mutino radicalmente l’odierno approccio inconsapevole e la radicale mutazione di quei comportamenti che la collettività assume in dispregio al rispetto delle libertà individuali e collettive. Ecco perché il dott. Di Matteo, e prima di lui Falcone e Borsellino e tutti coloro che hanno frantumato il mito d’invincibilità di “cosa nostra”, è per noi un simbolo indiscutibile ed un testimone credibile del Servizio operato da un uomo dello Stato che svolge ed incarna il proprio credo nei valori costituzionali tutelandoli anche a rischio della propria vita. La portata simbolica del conferimento di questa cittadinanza, che esprime sostanzialmente il desiderio di questa città di percorrere i “cento passi” necessari ad una virtuosa e feconda rinascita, si gemella al desiderio forte di essere parte di quella rete di solidarietà e vicinanza nei Suoi confronti, Giudice Di Matteo, necessaria a contrastare quella rete scellerata d’isolamento e delegittimazione artatamente posta in essere da quei poteri forti ed iniqui che altre armi non possiedono per poter fermare un Uomo in prima linea sul fronte della trasparenza e della legalità. Mi pregio, quindi, consegnarLe il documento originale con cui Messina Le offre la Cittadinanza e La ringrazio di cuore di avere accettato di far parte di questa nostra Comunità che vuole affermare la cultura della giustizia grazie a sinergie sempre più strette con la parte sana della società civile ed azioni sempre più mirate all’affermazione del diritto di noi tutti alla Legalità. Mi pregio, quindi, consegnarLe il documento originale con cui Messina Le offre la Cittadinanza e La ringrazio di cuore di avere accettato di far parte di questa nostra Comunità che vuole affermare la cultura della giustizia grazie a sinergie sempre più strette con la parte sana della società civile ed azioni sempre più mirate all’affermazione del diritto di noi tutti alla Legalità”. Il magistrato Nino Di Matteo, a conclusione degli altri interventi, ha dichiarato che: “Sono emozionato e veramente felice, oltre che orgoglioso, di ricevere oggi la cittadinanza onoraria di Messina. Mi colpisce anche il modo col quale è stata organizzata questa manifestazione, perché non si tratta di una consegna formale, ma è un momento di confronto e di riflessione attraverso il coinvolgimento di tutti, dalle istituzioni ai miei colleghi magistrati, dagli studenti e dalla società civile ai parenti delle vittime di mafia. Mi rivolgo ai ragazzi: le cose in Sicilia stanno cambiando. Avreste mai pensato venti o trenta anni fa, che sarebbe stato possibile organizzare in Sicilia un evento del genere? Oggi in tutta questa gente è sintomatica l’esigenza di giustizia e di trasparenza, che non riguarda solo me, ma tutti i servitori dello Stato”.