Comunicato a firma dei consiglieri Domenico Tallini, Tommaso Brutto, Eugenio Riccio, Ivan Cardamone, Luigi Levato, Andrea Amendola, Giulio Elia, Domenico Concolino, Roberto Rizza, Carlo Nisticò, Agostino Caroleo, Francesco Galante, Rosario Lostumbo, Antonio Corsi, Mario Camerino, Oreste Cosentino: <<L’ex consigliere comunale Eugenio Occhini ha perso l’occasione per chiedere scusa alla città per le superficiali dichiarazioni rese ufficialmente, assieme ad altri soggetti, nel ricorso al TAR prodotto contro il progetto di videosorveglianza. Dichiarazioni che fanno passare Catanzaro per una città serena e tranquilla, indenne da ogni fenomeno criminale. Gli consigliamo vivamente di rileggersi il ricorso.“Catanzaro città sicura” (pag.7 del ricorso), “Tasso di criminalità bassissimo o addirittura inesistente”(pag. 8 del ricorso), “La comunità catanzarese vive in totale sicurezza e senza allarmi” (pag. 14 del ricorso) , “La questione sicurezza a Catanzaro non esiste” (pag.40 del ricorso). Sono frasi che non abbiamo inventato noi, ma che Occhini e gli altri ricorrenti hanno sottoscritto e che ognuno può andare a verificare. Occhini, pertanto, elude abilmente il nodo della nostra critica politica: la forte sottovalutazione che egli e altri soggetti riconducibili alla sinistra hanno dato al fenomeno criminale in Catanzaro al solo scopo di fare strumentale opposizione al progetto presentato dal sindaco. Si tranquillizzi Occhini! Sappiano benissimo che, grazie alla campagna denigratoria e scandalistica, il Comune è stato costretto a rinunciare alla videosorveglianza, che i fondi non ci sono più. Ma sappiamo anche che la criminalità ha alzato il tiro, terrorizza i commercianti e i cittadini, con una violenza che non ha precedenti per la nostra città. Si assuma allora Occhini la responsabilità delle sue affermazioni. Safe City non esiste più, ma ci dica lui come contrastare i criminali che assaltano pizzerie, supermercati e negozi, appiccano il fuoco, fanno uso di armi. Ci dica, visto che ha eluso la domanda, se è convinto ancora che Catanzaro è un’isola felice dove non accade mai nulla. Noi siamo da anni convinti del contrario, che esiste una minaccia criminale molto forte e che la sottovalutazione del fenomeno ha indebolito le difese della città. Quanto sta accadendo in città deve fare riflettere tutti. Tutti dobbiamo essere uniti nella ricerca delle soluzioni più opportune per contrastare una criminalità invasiva e aggressiva. Dobbiamo concentrarci in questa battaglia senza quartiere che, se dovesse vederci soccombenti, decreterebbe la fine della nostra amata città”>>.