Si chiamerà #presidiamolasicurezza la campagna che prenderà il via lunedì 1 agosto con sit-in davanti alle nove prefetture. Il sindacato chiede tavoli tecnici presso gli assessorati. “Anche nei mesi di campagna elettorale”.

Inoltre, di condizionare ogni incentivazione economica alle imprese, all’esame delle misure di sicurezza adottate. In Sicilia la legislatura si chiude senza il varo all’Ars del decreto istitutivo dell’Ispettorato nazionale del Lavoro: “così il piano di assunzioni di ispettori avviato al livello nazionale, non potrà riguardare la Sicilia”. In un anno balzo nell’Isola di 6155 denunce di infortunio

La Cisl Sicilia lancia la campagna #presidiamolasicurezza che prenderà le mosse lunedì 1 agosto con sit-in e volantinaggi che si svolgeranno dalle 10 alle 12 davanti alle nove prefetture dell’Isola. Mentre nei luoghi di lavoro, rende noto il sindacato, “sarà rafforzata l’attività di vigilanza dei rappresentanti dei lavoratori”. Scrive la Cisl che i temi della salute e della sicurezza “non vanno in stand-by anche se la situazione politica è quella che è”. Né i pochissimi ispettori regionali del lavoro in servizio nella regione, appena 63, possono fare miracoli. Tanto che “le denunce di infortunio dal maggio 2021 al maggio scorso sono passate da 9449 a 15604, con l’incremento di ben 6155 casi”.

La campagna #presidiamolasicurezza arriva a qualche giorno dall’ultima morte avvenuta nella zona di Cefalù (Palermo); e all’indomani, sia della relazione annuale sul tema presentata alla Camera dai vertici dell’Inail che del meeting organizzato dalla stessa Cisl con associazioni d’impresa ed enti bilaterali per illustrare i Nuovi Quaderni di Sicurezza che saranno distribuiti, in questi giorni, a circa diecimila aziende artigiane dell’Isola.

La Cisl esprime preoccupazione per il fatto che in Sicilia la legislatura si avvia al tramonto senza il varo all’Ars del decreto istitutivo dell’Inl, l’Ispettorato nazionale del Lavoro. “Così – sottolinea – il piano di assunzioni di ispettori avviato al livello nazionale non potrà riguardare la Sicilia”. “E questo è un fatto allarmante”, commentano Sebastiano Cappuccio e Rosanna Laplaca, segretario generale e componente della segreteria del sindacato siciliano. Che alla Regione chiede di dar corso comunque “a tavoli tecnici, in particolare nei dipartimenti competenti degli assessorati alla Salute e al Lavoro, perché non si interrompa, anche in queste settimane, l’interlocuzione su temi così importanti e delicati, con le forze sociali e le istituzioni competenti, Inail, Inps, Asp, enti bilaterali”.

Per la Cisl è necessaria la “sinergia degli interventi” tra l’organizzazione centrale, del ministero del Lavoro; quella periferica regionale. E le parti sociali. Obiettivo, sottolineano Cappuccio e Laplaca: “sviluppare la prevenzione, far emergere il lavoro nero e irregolare, tutelare i lavoratori, aiutare le imprese che stanno correttamente sul mercato. Promuovere la sussidiarietà tra le parti attraverso il modello degli enti bilaterali”. In questa chiave, rimarca la Cisl, “un ruolo utile dovrebbe poterlo giocare anche il Comitato regionale di coordinamento in materia di salute e sicurezza”. La Cisl infine propone di “condizionare ogni incentivazione economica alle imprese, all’esame delle misure di sicurezza adottate”.

E di istituire presso le prefetture dell’Isola “coordinamenti territoriali permanenti che facciano leva sull’asse istituzioni-parti sociali e operino in prossimità delle realtà lavorative, per organizzare valutazioni e interventi in tema di sicurezza in cantieri e aziende”. 

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