imagesMentre l’Italia non è ancora uscita del tutto dalla fase uno, la governatrice Jole Santelli (FI) firma, ieri a tarda serata, un’ordinanza con l’obiettivo primario di contrastare, almeno nelle intenzioni, il momento di crisi che sta vivendo l’intero comparto economico della regione. La Santelli, pertanto, brucia le tappe e passa direttamente oltre la fase due, una fase dove sarà consentito l’asporto di cibi e bevande. “Sarà consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto”, così recita in un passaggio l’ordinanza anticrisi. C’è anche da osservare che nel documento predisposto in tutta fretta, queste attività potranno essere “riattivate soltanto dagli esercizi che rispettano le misure minime anti-contagio e ferma restando la normativa di settore”

Quindi, ad un solo giorno dal primo maggio, Festa dei Lavoratori, la governatrice Jole Santelli decreta la “semilibertà” per il popolo calabrese, ripagandolo con un chiaro e forte segnale di  “fiducia” per i tanti sforzi e sacrifici compiuti in questi due mesi di segregazione domestica, e lo fa dopo una giornata politica frenetica che ha visto Governo ed opposizione rimpallarsi colpe e responsabilità sulla fase di stallo che vive il paese.  Se confermato, il decreto della Santelli consentirà ai calabresi di muoversi su tutto il territorio regionale con maggiore libertà, ma a quale prezzo? Per questo motivo, già ieri in mattinata,  il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, fiutando la brutta aria che soffiava nel Paese, ha avvertito che in caso di “ordinanze non coerenti con il Dpcm, sarà inviata una diffida a rimuoverle, altrimenti saranno impugnate”, «Dobbiamo dare un segnale di unità -ha dichiarato-, altrimenti non possiamo chiederla ai cittadini».

Il provvedimento, che apre di fatto una crisi profonda con il Governo centrale, più che un premio per i calabresi per il loro diligente comportamento sembra essere un chiaro ed evidente assoggettamento al volere dei capi di partito dell’opposizione (Lega, FdI e FI) che da tempo rullano i tamburi con l’unico scopo di creare disagio e difficoltà al Governo centrale; ma i calabresi  presteranno il fianco a questo gioco? A quanto pare, leggendo in giro le dichiarazioni di tanti Sindaci, sembra proprio di no, anche perché questo decreto va in direzione opposta a quello che fino a ieri la Santelli predicava, ossia: “Se necessario chiudo i confini della regione”;  “Abbiamo chiesto al Governo misure nazionali, così si può ricorrere all’uso dell’Esercito”;  “Abbiamo solo cento posti in terapia intensiva e ci mancano i macchinari. Non sono in grado di dare una realistica previsione del contenimento” e cosi via di questo passo.

Oggi sono in tanti ad aver sollevato obiezioni sulla bontà del provvedimento e preoccupazioni sulla diffusione del virus che, fino ad oggi, ha risparmiato in un certo senso la nostra regione e quelle del sud. Soltanto dopo pochi minuti dal diffondersi della notizia della firma del decreto, è stato il primo cittadino di Polistena, Michele Tripodi, a dichiarare: “Ho letto poco fa l’ordinanza illegittima della Presidente Santelli, davvero stucchevole! Dal modello tutto chiuso al modello tutto aperto (prima del tempo), tranne ovviamente per gli ambulatori della sanità pubblica ancora avvitata su stessa. Ricordo a tutti, a scanso di equivoci, che a Polistena si applicano le regole in vigore sino al 4 maggio e rinvenibili dai DPCM del governo e dalle ordinanze sindacali. Il primo “intraprendente” che prova a mettere tavolini fuori appellandosi all’ordinanza illegittima della Santelli sarà multato e deferito all’autorità giudiziaria”.

Ma anche stamani è unanime il coro dei no alla riapertura indiscriminata delle attività commerciali: il Sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, il Sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro, il Sindaco di Sellia Francesco Mauro, il Sindaco di Castrovillari Domenico Lo Polito, il primo cittadino di Mormanno e tanti altri ancora.

Certo qualche domanda è lecito farsela:  “Cosa  ha spinto il Governatore della Regione a compiere un atto così imprudente, che contrasta fortemente  con le indicazioni del Governo? Siamo certi che ha ben compreso il senso delle riaperture scaglionate? Ha capito che le misure prese dal Governo sono state frutto di un attento e scrupoloso studio elaborato dalle commissioni scientifiche? Interrogativi alla quale è necessario ed urgente dare subito una risposta, i calabresi attendono.

(Pasquale Rosaci)

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