Un documento snello, che parla il linguaggio della concretezza e che, soprattutto, parte dal basso, ovvero dal sistema imprenditoriale calabrese. 10 proposte che le imprese aderenti a Confapi Calabria, dal settore agroalimentare a quello dell’edilizia, dai trasporti ai servizi, hanno elaborato e proporanno ai candidati governatori della Calabria nelle prossime elezioni del 23 novembre.
10 punti chiave, da cui ripartire. «La Calabria è la Regione più povera d’Italia. Il dato arriva dall’ultimo rapporto Svimez, pubblicato pochi giorni giorni fa. Il nostro Pil pro capite nel 2013 si è fermato a 15.989 euro, meno della metà delle Regioni più ricche come Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Lombardia. Una situazione drammatica che riguarda anche il sistema produttivo calabrese – spiega il Presidente Confapi Calabria Francesco Napoli. Le nostre aziende, soprattutto le piccole e medie imprese che rappresentano la spina dorsale della nostra economia, sono in crisi»- Così il Presidente di Confapi Calabria, Francesco Napoli che continua: «ci troviamo in una situazione di stallo, sono aumentati i fallimenti aziendali ed il 70% delle aziende calabresi si dichiara in enorme difficoltà ed a rischio chiusura. Stiamo vivendo, insomma, una fase molto delicata per il sistema delle piccole e medie imprese alla quale non è corrisposta un sostengo chiaro e concreto da parte delle istituzioni pubbliche. Perché se cresce l’impresa, cresce la Calabria intera».
In che modo far ripartire la Calabria? Attraverso azioni responsabili e interventi mirati che le aziende aderenti Confapi hanno individuato dopo un attento confronto nei diversi settori dell’associazione datoriale.
1. MENO BUROCRAZIA: rendicontazione a 150 giorni per i Bandi comunitari. Conclusione della rendicontazione dei bandi Poi 2007/2013 ancora inesistente. Incarichi a rotazione anche nelle dirigenze regionali. Chiusura delle ASI per mancanza di raggiungimento degli obiettivi che ne hanno giustificato il sorgere e allo stato permangono solo come organizzazioni dai costi enormi.
2. FINZIAMENTI MIRATI : limitazione del Fondo Perduto che negli anni ha incentivato l’intraprendenza di iniziative con scarsa ponderazione o poco valide da un punto di vista imprenditoriale. Rispetto della normativa comunitaria di obbligo di pagamento a 30/60 giorni dei debiti della Pubblica Amministrazione. Revisione Fincalabra: promuove e pubblicizza finanziamenti a tasso zero che poi di fatto invece sono all’1,53%.
3. FARE RETE NELL’AGROALIMENTARE: maggiore accessibilità ai finanziamenti regionali. Incentivare la costituzione e la nascita dei consorzi tra aziende anche in previsione dell’esportazione. Certificazioni DOP/ DOC per macroaree di produzione di modo tale da caratterizzare non solo il prodotto, ma anche la zona.
4. CREARE UN MARCHIO CALABRIA: maggiore continuità nelle Fiere. Creazione di una struttura ad hoc per la gestione delle varie fasi di export che possa mettere in rete le varie aziende e aiutare l’ingresso in nuovi mercati (attualmente le Camere di Commercio impongono costi troppo alti per le aziende che automaticamente rischiano di essere poco competitive sul mercato estero).
5. PROMOZIONE ALBERGO DIFFUSO: interventi riqualificazione coste, impianti di depurazione e raccolta rifiuti. Formazione specifica manageriale e imprenditoriale nel settore turistico. Promozione e diffusione della realizzazione degli ‘Alberghi Diffusi’.
6. SOSTEGNO AI TRASPORTI: riduzione dei bolli di circolazione per gli autoveicoli destinati al trasporto. Bandi per aziende private per la riqualificazione delle aree industriali.
Nella logistica portuale l’implementazione ed ampliamento delle infrastrutture, migliorando le attività di stoccaggio e di movimentazioni interne. Accelerare le operazioni, prevalentemente nella fascia ionica (SS 106), rispetto ad una viabilità che garantisca ai mezzi pesanti di non passare in intere aree urbane.
7. FORMAZIONE E LAVORO: creare forme alternative alla L.407 per il mantenimento dei livelli occupazionali e le agevolazioni alle assunzioni. Riduzione Irap: al 4,97 % in Calabria è la più alta del resto d’Italia. Regolamentazione dell’apprendistato alternanza scuola/lavoro ad oggi in Calabria totalmente assente. Formazione di manodopera e professionalità specialistica.
8. SANITA’ PIU’ EFFICENTE: stabilizzazione delle convenzioni con i privati. Rigido controllo dei ricoveri fuori regione in strutture private convenzionate. Applicazione dei piani di zona che forniscono una mappatura del territorio, onde evitare la nascita di strutture dalla stessa tipologia nella stessa zona e la permanenza di settori con carenza di accoglienza. Sanzioni economiche per i comuni che utilizzano i fondi destinati ai trasporti disabili per altre necessità venendo meno all’obbligo di legge sancito dalla L.104 che garantisce alle persone disabili la mobilità all’interno del territorio della provincia. Formazione specifica per gli operatori dei centri benessere e realizzazione dell’albo professionale della categoria per eliminare la pirateria e l’abusivismo professionale.
9. EDILIZIA SOSTENIBILE: riduzione della tassazione sulla seconda e terza casa. I.v.a. agevolata anche sul primo magazzino. T.a.r.i. solo per chi abita l’immobile e calcolata sul numero effettivo di abitanti l’unità immobiliare ed eliminazione della stessa in capo ai proprietari di nuovi edifici. Eliminazione accise sul gas metano per tutte le imprese che realizzano immobili in classe energetica A. Eliminazione accise regionali, comunali e provinciali sull’energia elettrica sui nuovi edifici che utilizzano energie alternative in misura pari o superiore al 50%. Eliminazione dei costi delle opere di urbanizzazione per i lotti non urbanizzati: sarà compito dell’impresa costruttrice realizzare tutte le opere che ricadono sul terreno di proprietà.. Credito d’imposta per persone fisiche sull’acquisto della prima casa da poter utilizzare nei 5 anni successivi. Ritorno all’imposta del 1% (e non del 10% come oggi) per l’azienda costruttrice che prende in permuta un immobile da un privato.
10. TECNOLOGIA: fondi per potenziare il commercio elettronico. Piano telematico di connessione in rete tra Regione/Comuni/Aziende.
« Assieme a questo – conclude il Presidente della Confapi Calabria Francesco Napoli – crediamo sia necessario un dialogo stretto con le associazioni datoriali, finalizzato alla individuazione e realizzazione di buone pratiche. Sono quelle che mancano nella nostra regione, sono quelle che l’Europa ci chiede. Non è più tempo di estemporaneità, è tempo di programmazione seria, di attivare processi di sviluppo che standardizzati diventino buone pratiche esportabili, di piani concreti e mirati per rispondere alle esigenze del mondo imprenditoriale e riattivare percorsi virtuosi che diano slancio ad un tessuto economico ormai in stallo. È tempo di dialogo e non di individualismo».