Caro Tito, si avvicina così il giorno di Natale di questo anno 2017 ormai agli sgoccioli.
Come è noto, il Natale (che per i Cristiani rappresenta la nascita del loro Dio incarnatosi in Gesù, Salvatore dell’Umanità) ha anche un valore astronomico in quanto significa che il “sole” (che è la nostra prima “stella” di riferimento) rinasce nel suo “solstizio d’inverno” per diventare sempre più luminoso fino a giungere alla sua massima espressione e permanenza nel cielo il 21 giugno, solstizio d’estate, la giornata di luce più lunga dell’anno.
Nel corso dei millenni e delle civiltà dei tanti popoli, le stelle dell’universo sono state rappresentate in modo vario, ma un più preciso simbolo (la stella a cinque punte) ha attraversato il tempo e le geografie fino a giungere a noi con tutti i suoi molteplici significati.
Tra questi significati c’è pure ciò che potremmo denominare la “Stella di Crotone” o la “Stella di Pitagora” e dei Pitagorici … risultato di calcoli matematici e di categorie filosofiche che ci facciamo spiegare dal dottore Salvatore Mongiardo, filosofo di Soverato (CZ), attuale primo fondatore e scolarca della Nuova Scuola Pitagorica di Crotone.
Considerato che Gesù sia stato influenzato moltissimo dalle dottrine di Pitagora, la stella pitagorica a cinque punte dovrebbe essere quella che, poi, è stata adottata in quasi tutto il mondo, indipendentemente dalle ideologie politiche, militari, religiose e più ampiamente sociali e simboliche.
Ecco cosa ci ha rilasciato scritto Mongiardo.
LA STELLA PENTAGONALE
Pitagora adottò la stella pentagonale come simbolo della sua Scuola chiamandola Igieia, la salute o salvezza. Lo stesso nome aveva anche Igea, la Dea della salute, da cui la parola igiene. In sostanza si tratta di un cerchio dentro il quale è iscritto un pentagono regolare all’interno del quale poi, unendo i cinque vertici con linee rette, emerge una stella a cinque punte. Al centro degli incroci emerge di nuovo un pentagono regolare con un procedimento che può andare all’infinito. Per Pitagora e i suoi allievi la stella significava essenzialmente ARMONIA-SALUTE-DISCIPLINA come risultato di regole certe e immutabili che generavano una stabilità salutare
La stella pentagonale probabilmente è stato il simbolo più usato e abusato della storia. Con il significato di luce, la ritroviamo sulla grotta di Betlemme. Nel medioevo fu vista come simbolo satanico, poi riapparve come emblema di molte logge massoniche, del comunismo di Stalin e di Mao, della Repubblica Italiana e di altri Stati, stelletta militare di vari eserciti e persino simbolo delle Brigate Rosse. I significati che nel tempo furono attribuiti alla stella sono stati: la divina proporzione o sezione aurea, il numero di Fibonacci (Pisa 1175-1235), l’Armonia Mundi di Keplero (1571-1630), la regola base del cosmo, della genetica e molto altro ancora. Si rimane stupìti dalla ricchezza che tale tipo di stella ha espresso fino ai nostri giorni.
La decisione di prendere la stella pentagonale come simbolo della Nuova Scuola Pitagorica scaturisce dalla sua stessa storia. I pitagorici antichi, grandi maestri nei numeri, si trovarono ad affrontare il problema della incommensurabilità o dei numeri irrazionali. Difatti, conoscevano già il Pi greco, il numero irrazionale comunemente indicato col “3,14” indispensabile per calcolare l’area di un cerchio. Ai pitagorici antichi non piacevano i numeri che non fossero interi. Se un numero fondamentale come il Pi greco era irrazionale, per loro era un dramma perché tra i numeri, base di ogni certezza, si insinuava il dubbio dell’incalcolabilità. La stella pentagonale invece ristabiliva l’ordine: difatti, il pentagono iscritto nel cerchio e la stella si potevano costruire con poche mosse di riga e compasso, senza alcun calcolo, eliminando così a monte l’insidia del Pi greco.
Caro Tito, così come afferma lo stimatissimo amico Salvatore Mongiardo, la nostra “buona stella” natalizia ci invita alla salute e all’armonia (dimensioni umane e ambientali raggiungibili tramite un’apposita “disciplina” etica ed operativa). Ed è proprio questo, alla fin fine, il migliore augurio che possiamo fare non soltanto ai nostri lettori per le imminenti festività (Natale 2017 e nuovo Anno 2018) … ma a tutti gli esseri viventi del mondo, visto e considerato che la “stella a 5 punte” è stata adottata in quasi tutto il nostro pianeta. Pianeta che ha bisogno pure lui, più che mai, di Salute e di Armonia!
Infatti, caro Tito, oggi come oggi, la più conosciuta stella a 5 punte è (in TV quasi quotidianamente) il “Pentagono” U.S.A. (anni di costruzione 1941-43) ovvero il grande edificio a forma pentagonale (proprio come una stelletta militare) dove, alle porte di Washington, opera il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America. E’ qui, a parte la Casa Bianca (sede del Presidente USA pro tempore, adesso Donald Trump), che si decidono gran parte dei destini del nostro pianeta e dei popoli. Non possiamo, quindi, nascondere la forte preoccupazione per le attuali tensioni internazionali che oppongono gli USA alla Nord Corea (per via delle provocazioni missilistiche del suo dittatore Kim Jong-un) e agli Stati arabi o di fede musulmana (a causa del paventato trasferimento dell’Ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme). E già tra Palestinesi e Israele c’è un’altra “intifada” (ribellione violenta). Speriamo che nessuna delle due tensioni degeneri.
Ma, purtroppo, ci sono già tante guerre ancora lontane dall’essere risolte.
A queste si aggiungono le endemiche problematiche umane, umanitarie, ambientali che affliggono il nostro pianeta, mentre in ogni continente ci sono migranti che rischiano o perdono la vita per un futuro migliore.
L’augurio principale di questo 2017° Natale è che si alleggerisca il sempre più doloroso fardello del mondo.
E, soprattutto, speriamo che prevalga il buon senso sulle onnipresenti tentazioni di guerra (che questa volta potrebbe essere addirittura nucleare e, quindi, assai più distruttiva).
Così, per l’imminente Natale e il Nuovo Anno gli auguri si rivestono pure del maggior significato di scongiurare altre guerre, altri conflitti, altre tensioni, altre povertà tra popoli e nazioni.
Speriamo, perciò, che la luminosa stella natalizia prevalga sulla lugubre stelletta militare! E che la divina “stella” di Natale possa ispirare ai governanti, in particolare ai responsabili della pace nel mondo, i più saggi e pacifici comportamenti.
Quindi, AUGURI, veramente di cuore, A TUTTI, indistintamente!
Domenico Lanciano Azzurro Infinito, giovedì 21 dicembre 2017 ore 09,43