Agenti del Corpo Forestale Regione Siciliana in forza all’Ispettorato Ripartimentale della Foreste di Messina, nel pomeriggio del 6 agosto 2014, nell’ambito dell’ordinaria attività di controllo del territorio si sono recati nella località Lacco, villaggio Cumia Superiore, del comune di Messina, ove rinvenivano un ampio sbancamento finalizzato all’estrazione humus (nel gergo detta terra nera), materia prima da destinare probabilmente in vendita alle aziende che producono fiori e piante ornamentali e/o a singoli cittadini per gli usi familiari (es. sistemazione e fertilizzazione di spazi esterni alle abitazioni, di aiuole, di vasi di fiori, ecc.)
Su posto al sig. M. M. di Messina anni 47 gli veniva contestata: 1. Distruzione di habitat all’interno di un sito protetto (zona ZPS ITA 030042 “Monti Peloritani Dorsale Curcuraci, Antennamare e Area Marina dello Stretto di Messina); 2. Modifica dello stato dei luoghi in zona sottoposta a vincolo paesaggistico (area classificata zona a protezione speciale ZPS) in assenza di autorizzazione della locale Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali; 3. Esercizio di cava abusiva di humus (in gergo detta terra nera) col fine di trarne un profitto cedendola a terzi sul mercato nero. L’attività estrattiva era in corso anche se non vi era presenza di mezzi meccanici ma solo di due griglie per separare le parti grossolane dalla terra fine e che il terreno (circa mq. 1.000) oggetto di scavo è nella piena disponibilità del M. M. L’area interessata dallo scavo e la griglia presenti sul sito venivano conseguentemente sottoposti a sequestro e consegnati in custodia giudiziario al M. M. L’operazione di P.G. è stata condotta con il coordinamento dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Messina.